Las Vegas, 31 dic. (Ap-Apcom) – Reclamizzato come il match più remunerativo nella storia della boxe, il confronto tra Manny Pacquiao e Floyd Mayweather per ora si limita ad un interminabile guerra di parole. Da ieri anche a colpi di carte bollate. Pacquiao, autentico eroe nazionale nelle Filippine, ha citato il rivale statunitense accusandolo di diffamazione. La causa intentata dal campione del mondo dei pesi welter Wbo fa riferimento alla querelle sui test antidoping che Mayweather vorrebbe istituire nelle settimane antecedenti il combattimento,
inizialmente fissato per il prossimo 13 marzo. Pacquiao, che dopo difficili trattative aveva accettato di sottoporsi a controlli ematici ma non a ridosso del match, si è rivolto ad un tribunale di Las Vegas chiedendo un indennizzo di 75mila dollari all’entourage di Mayweather. Pacquiao, in sostanza, ha interpretato come un’implicita accusa di doping le richieste avanzate dal camp del ‘Golden Boy’ statunitense, il quale ha legato il suo assenso al confronto con il pugile filippino ad una serie di controlli sul sangue in stile olimpico.
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