Infortunio alla piattaforma ecologica A giudizio sindaco di Lavena Ponte Tresa

LAVENA PONTE TRESA Alfredo Di Bella morì per le conseguenze di un incidente sul lavoro, avvenuto alla piattaforma ecologica di via Boschina, l’11 luglio di due anni fa. La mattina di quello stesso giorno un oggetto pesante in metallo, mai più ritrovato, lo colpì alla testa cadendo dal braccio meccanico, il cosiddetto ragno, ai cui comandi vi era proprio lui. Sulle prime sembrò un incidente di poco conto, al punto che Di Bella nemmeno interruppe il lavoro.

Ma poi, nel pomeriggio, la morte improvvisa. L’inchiesta ha stabilito un nesso di causalità tra il colpo ricevuto in testa (sebbene dell’oggetto che lo ha colpito non vi sia più traccia), e il decesso avvenuto alcune ore dopo. Cinquantatré anni, ha lasciato la moglie Teresa Esposito e i due figli di 11 e 21 anni. Per quell’incidente mortale è stato rinviato a giudizio il sindaco del paese, Pietro Vittorio Roncoroni, in qualità appunto di legale rappresentante del municipio, l’ente per il quale Di Bella lavorava da 26 anni. Peraltro, tra i primi a esprimere il proprio dolore per la sua scomparsa vi fu proprio il primo cittadino.
La decisione è stata assunta ieri mattina dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Battarino, di fronte al quale sono comparsi il difensore del sindaco, avvocato Marco Mainetti, e i familiari della vittima, costituitisi parte civile. Il processo si aprirà il prossimo 23 settembre in tribunale a Varese. La difesa del primo cittadino punta a dimostrare che non poteva essere il capo dell’amministrazione il responsabile ultimo del tragico infortunio, in quanto le deleghe operative erano state affidate al dirigente dell’ufficio tecnico. La morte di Di Bella aveva destato parecchio scalpore, sia a Lavena, dove era conosciutissimo, sia a Cremenaga, dove viveva con la sua famiglia ed era benvoluto da tutti.

f.tonghini

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