Cremenaga Sembrava che le polemiche avessero avuto l’effetto desiderato e invece no, il fiscovelox non è sparito per sempre dal nostro territorio maha semplicemente traslocato. Il furgone in dotazione alla guardia di finanza in grado di riprendere i numeri di targa di tutti i veicoli in transito al valico a caccia di evasori fiscali, è infatti ricomparso, questa volta al valico di Cremenaga per poi tornare a Lavena con l’arrivo della sera dove ha continuato a svolgere il suo “compito”.
/>Non sono insomma servite le proteste sollevate ripetutamente contro uno strumento sulla cui validità molti, per la verità solo sul versante svizzero della frontiera, hanno riserve. A Ponte Cremenaga è facile prevedere che le immagini raccolte saranno prevalentemente solo quelle delle auto dei frontalieri, visto che il passaggio doganale è soprattutto utilizzato da chi valica il confine per raggiungere il posto di lavoro, e poi tornare a casa. Dogana che, tra l’altro, negli orari notturni è ormai aperto al traffico senza controlli fissi.
Non è noto, nel frattempo, cosa abbia registrato l’autovelox fiscale nei suoi giorni di permanenza a Ponte Tresa. Chiari invece gli obiettivi, evidenziati anche dal cartello che accompagna il furgone multisensore: «Si effettuano riprese ai fini di reprime reati di natura amministrativa e fiscale». A tutela della privacy degli automobilisti solo due certezze: il dispositivo non è in grado di riprendere i conducenti e le immagini possono essere conservate solo per un massimo di 15 giorni. Ma la polemica è ben lontana dallo spegnersi.
f.artina
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