Perugia, 20 gen. (Apcom) – Prima timbravano, e poi senza entrare nell’ufficio, andavano direttamente, in orario di lavoro, a svolgere altre faccende personali: chi dall’estetista, chi a fare la spesa, chi a trovare parenti o amici. Comportamenti che hanno portato il Gip Claudia Matteini, dopo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Stazione di Perugia, ad emettere sei ordini di custodia cautelare per sei dipendenti della Provincia (uscieri, quadri e funzionari).
I dipendenti, quattro donne e due uomini, sono da questa mattina agli arresti domiciliari. Alla base dell’indagine, ci sono anche delle lettere anonime. E l’inchiesta – frutto di pedinamento, foto e video dei sospetti è partita dopo la scoperta che una signora si recava in piscina durante l’orario di lavoro. Si è voluto verificare, ha riferito in conferenza stampa il Capitano Giovanni Cuccurullo, anche il comportamento degli altri dipendenti della sede di via Palermo della Provincia. Sotto accusa è finito anche un dipendente che timbrava il cartellino e poi andava a parcheggiare l’auto per tornare di nuovo in ufficio. Un peccato veniale – 15 minuti al giorno di assenteismo – che rischia però di pagare molto caro.
bnc
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