TAINO A Taino si progetta la realizzazione di una nuova centrale a biomassa. L’impianto di cogenerazione di energia elettrica e calore è stato inserito nel Piano di governo del territorio che entro febbraio sarà approvato dall’amministrazione comunale guidata da Pier Carlo Moscatelli. Ma è già argomento di discussione fra la gente e tutti ne parlano. «La scelta d’impiantare sul nostro territorio una centrale di questo tipo – spiega il primo cittadino – nasce da una duplice esigenza: quella di ottenere energia alternativa a minor costo e quella di riqualificare e ripulire i nostri boschi».
La centrale, che sorgerà su un’area pubblica, promette grandi vantaggi. «Al di là di quelli ambientali, legati alla riduzione dell’inquinamento da riscaldamento operato dalle tradizionali caldaie, vi sono anche vantaggi economici per l’intera popolazione» spiega il vicesindaco Carlo Castiglioni. «La centrale a biomassa, generando calore, consentirà a circa 600 famiglie tainesi di sostituire le caldaie con il teleriscaldamento». D’altronde l’invito ad investire nelle fonti di energia alternative e a centralizzare gli impianti di riscaldamento giunge dalla Regione Lombardia,
fanno notare in coro gli amministratori. «Abbiamo visitato una centrale nel bresciano – racconta l’ex sindaco Gianluigi Bielli, oggi assessore ai Lavori Pubblici – e ci è sembrata una buona idea. In Trentino queste centrali sono diffuse da tempo e ve ne sono ben 4.000».
L’impianto previsto a Taino è di nuovissima generazione ed è da 1 Megawatt elettrico e 3,5 MW termici. Sarà alimentato con cippato e materiale derivante dalla pulizia dei boschi. «Sulla base di una corretta gestione forestale – spiega Castiglioni – la provincia di Varese sarebbe in grado di alimentare da 15 a 20 centrali di questo tipo. È ovvio che Taino non potrà da sola fornire combustibile per questa centrale: il primo anno potrà offrire il 20%, il 15% negli anni successivi». Ma non esiste alcun pericolo per i boschi, rassicura Bielli. «Non vogliamo tagliare a zero gli alberi, soltanto ripulire i boschi che oggi sono degradati». Il restante materiale da combustione dovrà pervenire, secondo il disciplinare della Comunità Europea, entro un raggio di 70 km dalla centrale. «Ma non incrementeremo il traffico in paese – sottolinea Moscatelli – Parliamo di due automotrici al giorno». Queste argomentazioni non convincono l’opposizione di “Taino Cambia”, che critica la mancanza di dati sull’impatto ambientale e temono le ricadute sul territorio in termini di acqua, rumore, viabilità e ceneri e sulla salute dei cittadini.
b.melazzini
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