Mafia/ Ciancimino: Soldi dei boss a Milano 2, Provenzano “immune”


Palermo, 2 feb. (Apcom)
– Vito Ciancimino distribuì, assieme ai boss della mafia, denaro a Milano 2. Bernardo Provenzano, il superboss, era intoccabile. Piovono rivelazioni al primo giorno dell’udienza in cui Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, ha parlato dall’aula bunker del carcere dell’Ucciardone. E’ l’inizio del processo all’ex capo del Ros Mario Mori ed al colonnello Mauro Obinu. I due sono imputati di favoreggiamento aggravato nei confronti di Bernardo Provenzano, il superboss che nel 1995 non avrebbero voluto catturare, a Mezzojuso, un paese a pochi chilometri da Palermo.

La testimonianza di Ciancimino durerà tre giorni “almeno”. Si proseguirà oggi e poi è già stata fissata una udienza lunedì 8 febbraio. Il figlio dell’ex sindaco ha confermato quanto già detto in procura negli ultimi mesi. In oltre 6 ore, e con lo stesso tono, si ripete che Provenzano “godeva di una certa immunità”. Un potere così forte, non solo da far restare latitante ‘Binnu u tratturi’ per 43 anni, ma anche da far chiudere gli occhi ogni volta che andava a Salita San Sebastianello, due passi di piazza di Spagna, nel pieno centro di Roma, a trovare Ciancimino padre, dove questo è stato agli arresti per quasi due lustri.

Il legame con Cosa nostra, con i boss, è sempre un binario “avanti e indietro”, secondo Ciancimino jr. I favori di Don Vito, quando era assessore ai lavori pubblici, stabiliscono un patto con i boss Salvatore e Antonino Buscemi, e con Franco Bonura. Poi, dopo le inchieste, le denunce, in pieni anni ’70, si “diversifica”, si investe in Canada, con il pretesto delle Olimpiadi di Montreal. Ma il denaro delle cosche e del sindaco sarebbe arrivato fino alla periferia di Milano, per finanziare ‘Milano 2’, il centro residenziale costruito dalla Fininvest.

Immediata la reazione dell’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò. “Le dichiarazioni di Ciancimino su Milano Due sono del tutto prive di ogni fondamento fattuale e di ogni logica. Argomentare gli asseriti finanziamenti mafiosi è evidentemente diffamatorio, il che sarà facilmente comprovabile nelle appropriate sedi giudiziarie”.

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