Castellanza Debutta la nuova fermata di Castellanza e ad essere puntuali sono solo i disagi per i pendolari. Dopo i disagi di sabato non si placano le proteste dell’utenza. Anzi. A scatenare le prime reazioni velenose era stata, sabato, la soppressione di ben 25 corse, cancellate per lasciare che il treno “dell’inaugurazione” corresse sui binari senza ostacoli, come ha denunciato il Coordinamento Interaziendale Rsu del gruppo Ferrovie Nord.
Ieri la prova del nove, con il primo giorno lavorativo con il nuovo regime.
Dito puntato innanzitutto contro l’imponente passerella di ferro necessaria per passare da un binario all’altro, che rimarrà lì fino a quando la nuova stazione non sarà inaugurata. Quaranta gradini per salire, altrettanti per scendere. Rigorosamente a prova di tacchi e vertigini. E un disabile? «Basta che chiami il 199.151.151 – spiega un operaio – il treno, in quel caso, sarà dirottato sul binario uno per consentire l’accesso anche a chi ha difficoltà motorie».
Ma la lista delle lamentele non si esaurisce certo qui. Sotto accusa anche la scarsa copertura degli orari per la navetta che collega la vecchia alla nuova stazione (scoperta, per esempio, la fascia tra le 8.45 e le 12.45, utilizzatissima dagli studenti universitari), i parcheggi ancora in alto mare (pronti solo quelli vicini allo scalo, con sosta massima di un’ora) e i servizi limitati lungo le banchine dei binari dove non c’è neppure una pensilina per proteggersi dalla pioggia. E poi i ritardi, ancora all’ordine del giorno.
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f.artina
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