Rapina con coltello a Tradate In manette un sedicenne

Tradate È durata solo un’ora la fuga del giovanissmo rapinatore che ieri mattina, coltello alla mano, ha assaltato un negozio di abbigliamento per l’infanzia in via Santo Stefano, nel pieno centro di Tradate. Le manette sono scattate attorno ai polsi di un 16enne residente in città, già noto alle forze dell’ordine, con un background familiare definito problematico. A casa sua gli uomini dell’arma hanno trovato il coltello utilizzato per la rapina e parte del bottino: il giovane è

stato trasferito al carcere minorile Beccaria di Milano.
Erano passate da poco le nove quando un individuo, con cappellino e volto coperto da una sciarpa, ha fatto irruzione nel negozio «Rosazzurro» e, brandendo un coltello, si è fatto consegnare il fondo cassa dalla proprietaria del punto vendita, che in quel momento aveva da poco alzato la serranda e si trovava nel negozio assieme ad una rappresentante di articoli d’abbigliamento, anche lei rapinata dei soldi che aveva nel portafogli. Un gesto che gli ha fruttato circa 300 euro, soldi che ha intascato prima di fuggire e tentare di darsi alla macchia. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri della tenenza di Tradate che, raccolte le prime informazioni, si sono messi immediatamente sulle sue tracce.
«Era sicuramente strafatto – raccontano le due donne rapinate – noi stavamo parlando e ci ha colte di sorpresa, tanto che all’inizio pensavamo si trattasse di uno scherzo». Il giovane, però, ha poi puntato il coltello dritto all’addome della titolare del negozio, ordinandole di consegnargli tutti i soldi: «Ero terrorizzata – racconta la signora Antonella – lì per lì non riuscivo nemmeno ad aprire il cassetto. Non ho opposto resistenza, ma lui mi sembrava molto agitato, continuava a saltare e muoversi ha anche buttato a terra un espositore di vestiti. Ho lasciato che prendesse i soldi e ho pregato che se ne andasse». Ma il ragazzo, non ancora appagato per il bottino trovato in cassa, si è rivolto all’altra donna che si trovava in negozio e ha rivolto il coltello verso di lei: «Non ci ho pensato due volte – racconta – ho aperto il portafogli e gli ho dato tutto quello che avevo, 40 o 50 euro. Glieli ho dati e gli ho urlato di andarsene». «Era molto giovane, si vedeva – raccontano ancora le due vittime – sicuramente si trattava di un tossico, certamente non è uno abituato a fare queste cose, si capiva che anche lui aveva una paura bestiale».
Gli altri commercianti della via raccontano poi di aver notato il ragazzo aggirarsi per la strada già alcuni minuti prima del colpo: «Probabilmente stava scegliendo il negozio da rapinare – dicono – ha fatto avanti e indietro per da una vetrina all’altra e poi è entrato in azione, ma chi si immaginava che fosse un rapinatore? È successo tutto così velocemente, non abbiamo nemmeno fatto in tempo ad accorgerci di quanto stava succedendo che era già scappato».
Alessandro Madron

f.artina

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