Ucraina/ Voto di oggi in bilico tra Tymoshenko e Yanukovich


Kiev, 7 feb. (Apcom)
– Rischia di diventare un testa a testa con imprevedibili conseguenze il ballottaggio di oggi tra il leader del Partito delle Regioni Viktor Yanukovich e il premier Yulia Tymoshenko. Il distacco di 10 punti dopo il primo turno (35% contro il 25%) non sembra essere un cuscino troppo confortevole per il candidato filorusso, che pur avendo smentito in diretta televisiva di non temere un`altra Maidan e un’altra ondata di proteste come quella che nel 2004 lo ha costretto a cedere il passo a Viktor Yushchenko,

non può certo dirsi sicuro di avere la vittoria in tasca. Soprattutto dopo questa ultima settimana di campagna elettorale in cui la bionda pasionaria della rivoluzione arancione ha dimostrato di non volere arrendersi tanto facilmente. “Se non sarà possibile preservare l’espressione onesta della volontà della gente e un risultato onesto, allora senza dubbio chiederemo alla gente di scendere in strada” ha detto la Tymoshenko, sparando forse le sue ultime cartucce. Secondo il politologo Igor Zhdanov le chance di vittoria sono comunque divise a metà, con Yanukovich – che ha rifiutato il duello televisivo – sensibilmente in discesa.

Ma più che in televisione o in piazza l’ultima battaglia potrebbe essere combattuta nelle aule delle commissioni elettorali di tutto il Paese dopo il cambiamento all’ultimo minuto della legge che elimina il quorum dei rappresentanti dei candidati nei seggi. Voluto da Yanukovich e sostenuto dal presidente uscente Yushchenko, ormai nemico dichiarato del primo ministro, con il timore che la Tymoshenko non mandi sufficienti rappresentanti per bloccare il conteggio, secondo l’ex rivoluzionaria è invece l’ennesimo colpo di mano per tenerla fuori dai giochi. I veri problemi potrebbero però presentarsi alla Commissione centrale, dove il numero paritario di esponenti del Partito delle Regioni di Yanukovich e del Blocco Yulia Tymoshenko potrebbe paralizzare il lavoro della Commissione qualora nel caso del testa a testa sorgessero controversie. Stesso destino per il Tribunale di Kiev, responsabile per risolvere i reclami in caso di brogli.

Gli ucraini si avviano così al voto in un’atmosfera di incertezza e anche di inquietudine, dopo gli allarmi veri o presunti lanciati ancora dal Blocco Tymoshenko – assembramento di forze paramilitari nei dintorni di Kiev, circa 2000 uomini pagati 50 dollari al giorno – gli scontri non solo verbali ma manche fisici alla Rada, il parlamento ucraino, e il caso del ministro degli interni Luzenko, licenziato la scorsa settimana su pressione del Partito delle Regioni. Alla resa dei conti questa sera si vedrà chi dei due candidati sarà riuscito a mobilitare il maggiore elettorato.

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