LAVENO MOMBELLO Si è cosparso il corpo di liquido infiammabile e ha minacciato di darsi fuoco. Nell’auto. Davanti al cancello della ditta dove lavorava fino allo scorso maggio. Chiedeva di riavere il suo posto di lavoro. E sarebbe andato fino in fondo se non fosse stato salvato dai carabinieri di Laveno Mombello. Sono stati i militari, infatti, a sventare la tragedia della disperazione che stava portando avanti un 49enne di Besozzo. L’uomo in mobilità da diversi mesi ha cercato in tutti i modi di farsi riassumere dall’azienda
di Laveno in cui lavorava. Ma non ci è riuscito. Così ieri mattina, verso le 10, è tornato davanti ai cancelli della ditta. Ha fermato l’auto davanti all’ingresso. Si è chiuso nell’abitacolo e si è cosparso il corpo di alcol. Poi ha ingerito diversi farmaci e con in mano un coltello ha impedito a chiunque di avvicinarsi, minacciando persino di darsi fuoco. Per questo è scattato l’allarme e sul posto sono intervenuti i carabinieri di Laveno Mombello. È così iniziato un dialogo tra i tre militari e il 49enne, nervoso ma allo stesso tempo consapevole di quanto stava e voleva portare a termine. È iniziato così un delicato intervento messo in atto proprio per tranquillizzare l’uomo, convincerlo a lasciare il coltello e a desistere dai suoi propositi suicidi. Momenti in cui i carabinieri, proprio come accaduto di recente a Caravate quando hanno salvato un uomo che cercava di impiccarsi dopo aver ricevuto lo sfratto, hanno messo in campo tutto il loro sangue freddo. Per un’operazione di convincimento durata diversi minuti e nel corso della quale il rischio che il 49enne potesse darsi fuoco è rimasto sempre concreto. Alla fine, però, le parole hanno funzionato. L’uomo è stato rassicurato dai carabinieri che lo hanno convinto a desistere e a scendere dalla propria vettura.
b.melazzini
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