TRADATE Scoppia la guerra delle slot. I titolari della sala giochi del centro commerciale Fornaci di Tradate hanno presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza “anti azzardo” firmata qualche settimana fa dal sindaco di Tradate Stefano Candiani. Il provvedimento del Comune di Tradate impone alle sale da gioco una serie di limitazioni sull’orario di apertura, sul numero di macchinette installate e sull’immagine utilizzata dalla stessa sala, oltre che per la sua posizione all’interno della città. In particolare l’apertura
è stata limitata alla fascia oraria dalle 13 alle 23. Inoltre è stato previsto l’obbligo di esporre cartelli e pubblicità informative sui rischi del gioco, oltre alla limitazione a 40 macchinette, indipendentemente dalla superficie del locale. Stop anche alle insegne luminose che attirano l’attenzione dei giocatori e stop ai termini mutuati dal mondo dell’azzardo. Per finire niente locali nei pressi (almeno un chilometro) delle scuole o di ospedali.
L’indomani della pubblicazione del provvedimento il titolare della sala, Luciano Andreoli, aveva commentato con stupore la decisione del sindaco. Il documento, di fatto, ha avuto risvolti pratici immediati: l’azienda è stata costretta a limitare il numero di slot a 40 unità (dalle 90 che erano state installate) e a coprire tutte le insegne che recavano i termini proibiti come “casinò” e “slot machine”. L’ordinanza era stata motivata dal rischio sociale rappresentato dal tipo di giochi proposti. Un tema su cui il titolare si era espresso chiaramente: «L’ambiente che proponiamo è costantemente sorvegliato e controllato dalle guardie che consentono l’accesso ai soli maggiorenni. I nostri locali sono un luogo di divertimento».
Nelle settimane successive il locale era stato multato con una sanzione da 400 euro per la mancata osservanza di parte delle prescrizioni. E ora eccoci all’ennesima puntata della vicenda, con un rovesciamento di fronte. I proprietari della sala hanno fatto ricorso al Tar, chiedendo una sospensiva dell’ordinanza, contestando in particolare il limite imposto sul numero di macchinette, quello sugli orari e sulle insegne. «Ovviamente resisteremo – è stato il commento a caldo del sindaco tradatese, il leghista Stefano Candiani -. L’esercente al Tar cerca di far prevalere un proprio interesse economico sul diritto collettivo alla sicurezza. Il Comune non può sospendere l’ordinanza perchè in questa fase sta tutelando la città dai posisbili effetti negativi legati alla presenza incontrollata di una realtà che fa del gioco d’azzardo il proprio business».
b.melazzini
© riproduzione riservata