VARESE Chi rinuncerebbe a 1.200 euro abbandonati per strada? C’è una signora che l’ha fatto per davvero, e per questo è stata premiata ieri in Comune dal sindaco insieme all’assessore alla sicurezza Fabio D’Aula, al dirigente della Polfer Claudio Caroselli e all’ispettore Corrado Musso. Il tutto senza rivelare pubblicamente il suo nome, come da lei stessa richiesto.
Quell’importo era il contenuto di un portafoglio trovatello, abbandonato da chissà chi lungo viale Milano senza che ci fosse nemmeno un documento per riportarlo al proprietario.
Una scusante perfetta e un’occasione d’oro per intascarsi il contenuto mitigando i rimorsi della coscienza. Ma chi l’ha trovato non ha pensato lo stesso, tanto che ha fatto tutto il possibile per riuscire a restituirlo. È quanto è successo a Varese poco prima di Natale: recuperato il borsellino e scoperto quanto conteneva ma non trovando alcun indizio per risalire a chi lo aveva perso, la signora di Cantello protagonista dell’anomalo e apprezzato gesto si è rivolta al presidio della Polfer alla stazione Nord nella speranza che almeno le forze dell’ordine potessero rintracciare lo sbadato proprietario. E dopo una ricerca accurata gli agenti ci sono riusciti, siglando la vicenda con un perfetto lieto fine. Si trattava di un extracomunitario residente in provincia, hanno poi comunicato alla signora.
Venuto a sapere dell’accaduto, l’assessore D’Aula non ci ha pensato due volte: le dimostrazioni concrete di onestà com’è stata questa sono cosa rara e con il suo comportamento la protagonista del gesto si è guadagnata la stima dell’amministrazione. È stata quindi invitata a Palazzo Estense per ricevere un riconoscimento ufficiale, una pergamena «in memoria dell’atto di generosa onestà», si legge nelle motivazioni, insieme a un mazzo di fiori. «La nostra società ha bisogno di riscoprire i più alti valori morali. La generosità, l’onestà, la solidarietà, l’agire corretto e rispettoso del prossimo e della cosa pubblica. Il gesto che abbiamo voluto esaltare merita di essere indicato come esempio per tutti».
s.bartolini
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