Taino, tabaccaie aggredite e rapinate con il taglierino

TAINO Un aggressione con rapina nel centro storico di Taino, con un ignoto malvivente che ha strappato la borsetta con l’incasso a una commerciante della zona. Il fatto è accaduto sabato sera intorno alle 20 e le vittime dello spiacevole episodio sono le due giovani tabaccaie, titolari del negozio di via Oreste Paietta, che soltanto oggi hanno trovato il coraggio di parlare pubblicamente e raccontare la brutta esperienza, ancora più sorprendente perché avviene in un paese di norma decisamente tranquillo sul fronte della sicurezza.


«Dopo la chiusura del negozio – racconta una delle due donne – io e mia sorella ci siamo recate al parcheggio del parco, dove avevamo lasciato l’auto. Passando abbiamo notato nella penombra un tizio fermo a fumare che ci osservava e abbiamo avuto una sgradevole sensazione. Poi siamo entrate nell’auto, che si trovava nel cono di luce di un lampione. Ma improvvisamente la luce è mancata e siamo rimaste al buio. In quel momento da dietro un albero è sbucato uno sconosciuto che ha aperto la portiera dalla parte del passeggero e improvvisamente si è avventato su di noi».
Le due ragazze, nonostante la paura, si sono difese. Ma il malintenzionato, col volto coperto da un cappuccio, era armato di un taglierino, e ha colpito una delle due donne, procurandole lievi tagli alle dita di una mano. «Ha afferrato la mia borsa – ricorda la sorella minore – contenente l’incasso delle giocate del Lotto, e ha tentato di rubarla. Sono scesa dall’auto e l’ho strattonato per diversi metri, ma alla fine la tracolla si è rotta ed è riuscito a fuggire giù per le scale che dal parcheggio conducono al cimitero».
In pochi attimi l’aggressore si è dileguato, presumibilmente a bordo della vettura di un complice, mentre il presunto “palo” si è allontanato. «La cosa più sconvolgente – prosegue il racconto la donna – è che la zona non era deserta: diverse persone erano presenti e non possono non aver visto. Ma nessuno è intervenuto, nonostante le nostre grida». Fortunatamente le giovani erano in due, e questo ha evitato il peggio. Oggi resta la paura e l’amarezza di essere rimaste sole in balia di un aggressore. Le due tabaccaie non sono riuscite a identificare il rapinatore, che non ha proferito parola. Ma avrebbero dato indicazioni per risalire al presunto “palo”, uno straniero che, pur ammettendo di essere stato testimone della scena, alle forze dell’ordine ha spiegato di essere stato impegnato in una conversazione telefonica. La vicenda, ancora al vaglio dei carabinieri di Angera, lascia aperti molti interrogativi. «Abbiamo paura – dicono le esercenti – e chiediamo agli amministratori di migliorare l’illuminazione del parcheggio, che quella sera era carente a causa di un guasto. Le telecamere? Là non ci sono. Le due dislocate in centro non sono servite a niente. Le ronde? Servirebbero soprattutto nell’orario di chiusura dei negozi». «Queste cose non devono succedere» ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianluigi Bielli, venuto in negozio per accertarsi della salute delle ragazze. «Potenzieremo la videosorveglianza». Conferma il sindaco Pier Carlo Moscatelli: «Stiamo testando le tre telecamere posizionate, ma ne installeremo altre 8 in luoghi strategici. Il progetto è già finanziato per centomila euro».

b.melazzini

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