Ginevra, 18 feb. (Ap) – Il capo della diplomazia svizzera,
Micheline Calmy-Rey ha incontrato il suo collega libico
Moussa Koussa oggi a Madrid, per cercare di risolvere il braccio
di ferro sui visti, le cui ripercussioni si fanno sentire su
tutti i paesi dell’area Schengen. Commentando l’incontro il ministro spagnolo degli Affari esteri, Miguel Angel
Moratinos, il cui Paese presiede il semestre dell’Ue, ha parlato di “progressi” nel complesso contenzioso.
“Ci sono progressi ma non vi nascondo le difficoltà: tra le
autorità svizzere e libiche la situazione è difficile, anche se
esiste una volontà comune di trovare una soluzione a questo
contenzioso”, ha spiegato Moratinos in conferenza stampa.
L’incontro di oggi segue il tentativo
effettuato ieri a Roma dal ministro italiano Franco Frattini. La Svizzera ha stilato una “lista nera” di 186 libici, fra
questi anche il colonnello Gheddafi e la sua famiglia, cui
rifiuta di concedere il visto, misura che si applica
automaticamente anche agli altri paesi della spazio Schengen (22
paesi dell’Unione europea e tre associati, fra cui la Svizzera).
Tripoli ha replicato rifiutando i visti d’ingresso in Libia ai
cittadini dello spazio Schengen.
Ieri l’altro Frattini aveva accusato la Svizzera di aver “preso
in ostaggio” i suoi partner dello spazio Schengen. Ieri,
aggiustando il tiro, ha invitato Tripoli e Berna a compiere
entrambi un passo verso una soluzione della disputa: la Libia
consentendo la partenza dei due cittadini svizzeri bloccati a
Tripoli, la Svizzera ritirando la lista nera.
VGP
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