Fagnano, fuga d’amore di due fidanzatini

FAGNANO OLONA «Siamo innamorati, volevamo restare insieme»: questo hanno detto una ragazzina di tredici anni e un ragazzino di quattordici ai loro genitori che, ieri sera poco dopo le 20.30, li hanno riabbracciati dopo ore e ore di angoscia. I due si erano allontanati venerdì dalle rispettive abitazioni – a Fagnano Olona lei e a Cassano Magnago lui – e per le due famiglie era iniziato il calvario delle ricerche. Si erano rivolte ai giornali e anche agli Angeli Urbani di Walter Piazza per tentare di capire dove potessero essere finiti.

Poi, ieri sera, il lieto fine: «Sono felicissimo – riferisce il papà della ragazzina al telefono, pochi minuti dopo il ritrovamento – Cammino a due metri da terra».
A condurre i familiari sul luogo del ritrovamento – un parco pubblico di Busto Arsizio – è stata una conoscente dei genitori della tredicenne: «Ci ha detto di averli visti seduti su una panchina, ci ha descritto il loro abbigliamento e abbiamo capito che erano proprio loro». Immediata la corsa da Cassano, dove avevano accompagnato la mamma del quattordicenne, al parco. «Erano stanchissimi, avevano camminato per tutto il giorno e, nonostante si fossero portati una coperta, erano infreddoliti», ricostruisce ancora il papà. Sbrigate le formalità al commissariato di Busto, dove era stata presentata denuncia di scomparsa, le famiglie sono ritornate nelle rispettive case. Ma, certo, i ricordi delle ore di angoscia saranno duri da dimenticare.
I due adolescenti si erano allontanati venerdì da casa: i genitori li avevano accompagnati a scuola, dove entrambi frequentano la terza. Sui banchi, però, i due ragazzi non erano mai arrivati. Così come non erano più rientrati a casa. Di qui l’appello disperato: «State tranquilli, le cose si sono sistemate. Non è successo niente di grave, tornate a casa». Queste le rassicurazioni fornite dai genitori attraverso gli organi di stampa, in riferimento al fatto che il giovedì precedente alla scomparsa, i ragazzini erano stati rimproverati dai professori che avevano chiamato i rispettivi genitori per un colloquio. «Mia figlia è sempre stata bravissima» le parole della mamma, «ma in quest’ultimo anno era andata un po’ in crisi. Dell’amore per lui parlava perfino a tavola, definendolo l’uomo della sua vita. Ci raccontava tutto, anche che si davano i baci “stampati” sulle guance. Non è abituata ad andare in giro da sola. I due si frequentavano solo durante le lezioni e saltuariamente alla domenica per il cinema. Siamo molto preoccupati».
A seguito del richiamo dei professori, come naturale, dalle due famiglie erano stati presi provvedimenti e si era parlato anche mettere in castigo i ragazzi impedendo loro di incontrarsi. Dall’aver ventilato la minaccia, probabilmente, è seguita la fuga. I genitori venerdì notte si sono recati al presidio degli Angeli Urbani di Varese per chiedere aiuto. Lì due volontari in servizio, Nando e Aquila subito si sono prodigati ad estendere le ricerche. «Ci hanno ringraziato molto dell’aiuto – riferisce Piazza – Siamo felici che questa storia si sia conclusa bene».

m.lualdi

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