Bot sotto 1%;Romano (Consultique): servono anche se rendono poco


Parigi, 11 mar. (Apcom)
– Con un rendimento netto sceso all’1,08%
vale ancora la pena di investire nei Bot per i risparmiatori che
non vogliono correre rischi? Secondo Giuseppe Romano,
dell’ufficio studi della società di analisi indipendente
Consultique “i mercati non sono ancora sufficientemente
tranquilli per questo è utile mantenere una parte del portafogli
in Bot o altri titoli di Stato”.

Oltre all’acquisto diretto di Bot i risparmiatori possono
optare anche per i fondi di liquidità e gli Etf Eonia, che
replicano l’andamento del tasso Eonia che è il tasso medio a cui
le principali banche si scambiano i depositi a un giorno nella
zona euro. Secondo l’analista indipendente però i risparmiatori
devono sapere che tra i fondi di liquidità, o monetari, e gli Etf
ci sono delle differenze relative sia ai rendimenti che ai rischi
dell’investimento. “Dovendo scegliere tra Bot, Etf Eonia e fondi
di liquidità, personalmente opterei per i primi due – commenta
Romano – questo perché nel portafogli di un fondo di liquidità
potrebbero esserci degli strumenti d’investimento non trasparenti
come gli Abs (asset backed securities), oppure alcune
obbligazioni corporate che attraversano momenti di criticità”.

Per l’analista di Consultique “Nei mesi scorsi abbiamo già
potuto misurare gli effetti negativi della presenza di questi
strumenti finanziari all’interno dei portafogli di alcuni fondi
di liquidità, che hanno registrato performance anche pesantemente
negative. Risultati che hanno poco senso per dei fondi che si
presentano come un “parcheggio” della liquidità e che promettono
rischi contenuti”.

Con il persistere della situazione di instabilità sui
mercati, i risparmiatori dovrebbero mantenersi prudenti per
l’analista indipendente. “Tutto dipende dal profilo di rischio
che ha ogni risparmiatore e dalle perdite massime che è disposto
a sopportare – precisa Romano – chi non vuole rischiare in
assoluto deve comporre un portafogli al 100% in titoli di Stato.
Per quelli invece che vogliono essere un po’ più “aggressivi”,
sempre senza troppi rischi, la percentuale di titoli di Stato
dovrebbe attestarsi attorno all’80%”. Importante anche la scelta
del Paese emittente “oltre a quelli italiani opterei anche per i
titoli di Stato tedeschi anche se – sottolinea Romano – l’Italia
non è à rischio di default”.

Gsm

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