Mosca, 25 feb. (Apcom-Nuova Europa) – “Non giudico la nostra classe politica, noto che e’ armonica con quello che e’ il Paese oggi”. Il regista e premio Oscar Giuseppe Tornatore, a Mosca per la ‘prima’ russa del suo “Baaria” risponde alla stampa italiana, che per qualche domanda prende spunto proprio dalla pellicola – dove il protagonista Peppino si imbatte nelle ingiustizie e scopre la passione politica – per portarlo sull’attualita’ italiana.
Secondo Tornatore l’attuale classe politica “e’ quello che il Paese sa avere”. Quanto poi alla capacita’ di esportare la nostra arte, non solo cinematografica, all’estero, il regista sottolinea “la cultura italiana e’ molto conosciuta, piu’ per un valore intrinseco che per la capacita’ che abbiamo di promuoverla. In fondo non siamo dei buoni promotori delle nostre opere, a dispetto di noi stessi”.
Resta tuttavia l’affetto con cui ieri la platea russa ha salutato la sua pellicola, molto applaudita nell’ambito del Festival del Cinema Italiano. Per Tornatore Mosca non e’ una nuova scoperta. “La prima volta sono stato qua 18 anni fa” spiega. “Rispetto a prima l’ho trovata cambiata: piu’ case restaurate, piu’ nuovo, piu’ gente, piu’ luce”. Poi incalzato da Apcom se vorrebbe fare un film a Mosca, il cineasta precisa “lo farei volentieri se la storia lo richiedesse”.
Per ora tuttavia un suo vecchio progetto sull’Assedio di Leningrado (oggi San Pietroburgo) resta nel cassetto. “Ci ho lavorato dal 2000 al 2005: al momento e’ fermo”.
Cgi
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