Pedemontana, avanti i ricorsi I comitati ora fanno sul serio

GAZZADA E’ giunto il tempo dei ricorsi per i comitati cittadini che da mesi contestano duramente il progetto per la realizzazione della Pedemontana. Così giovedì nella serata organizzata dal gruppo «Pedemontana fatti sotto» di Gazzada Schianno erano presenti i rappresentanti di ben otto comitati cittadini (Gorla Minore, Gorla Maggiore, Mozzate, Cislago, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Gazzada Schianno, Lozza).
Tutti scontenti, arrabbiati e delusi per il fatto che, dando un’occhiata alla pubblicazione del progetto sulla Gazzetta Ufficiale,

i cittadini si sono resi conto che le proprie osservazioni non sono state accolte. Così i comitati hanno sottoscritto un documento nel quale è stata ufficializzata la loro volontà di adire per vie legali: «Al termine della assemblea – recita lo scritto – preso atto che nella sostanza il progetto definitivo non apporta quelle modifiche fondamentali richieste a più riprese da varie istanze territoriali, tese a far realizzare una infrastruttura veramente al servizio della collettività, considerato che si sta prospettando la realizzazione di un’opera in più punti incompatibile con le esigenze del territorio, non rispettosa dell’ambiente, della proprietà privata e delle attività produttive manifatturiere ed agricole, abbiamo deciso unanimemente di procedere a una serie di iniziative sul piano legale per tutelare gli interessi della popolazione residente».
Tocca così ai ricorsi: «A tale proposito si ribadiamo la ferma volontà di presentare ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo contro un modo di procedere che, a nostro avviso, lede i diritti dei singoli limitandone drasticamente le legittime possibilità di opposizione».  Per questo ogni comitato si impegna inoltre, in reciproca sinergia con gli altri a procedere, entro i termini di legge, alla presentazione dei vari ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia supportando tutti i cittadini, e non sono certo pochi, intenzionati a ricorrere alla Corte d’Appello. «Non capiamo – dicono gli oppositori – come si sia speso tempo e denaro (anche di noi contribuenti) per manifestazioni propagandistiche come la faraonica e pacchiana inaugurazione del 6 febbraio scorso, piuttosto che impegnarsi a chiarire e risolvere i problemi dei cittadini più penalizzati che vivono sulla propria pelle questa situazione di estrema precarietà e insicurezza».
I comitati sono uniti in una lotta che si prospetta molto lunga: «Ci stanno passando su come un bulldozer – dice Carla Castellanza del Comitato di Gorla Minore – stiamo cercando di difenderci, abbiamo sott’occhio diverse situazioni che non hanno risolto. Nella nostra zona ad esempio c’è la questione del ponte sull’Olona che ha un impatto acustico notevole. Abbiamo proposto diverse soluzioni per attutire il disagio ma non n’è stata accolta neanche una. Ci sentiamo presi in giro e indifesi».

b.melazzini

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