Vancouver (Canada), 28 feb. (Apcom) – Grande festa a Casa Italia a Vancouver per Giuliano Razzoli, fresco campione olimpico nello slalom. Lo sciatore emiliano, accolto da una folla festante, sarò il portabandiera dell’Italia alla cerimonia di chiusura dei Giochi. “Per me è una grande emozione – ha spiegato il 25enne – sono felice di avervi fatto emozionare nelle due manche. Io mi sono divertito. Pian piano mi renderò conto di quello che ho fatto”. Il “Razzo”
sarà anche il primo atleta ad entrare nel nuovo club Italia che da questa edizione assegna, oltre ai 140mila euro previsti per la medaglia, 120mila euro spalmati in quattro anni. “Grazie per il sorriso che ci hai regalato. Ci si è rotta la mandibola perchè dopo questi giorni non eravamo più abituati”, ha scherzato il presidente del Coni Gianni Petrucci che insieme al segretario generale Raffaele Pagnozzi ha consegnato il maxi assegno all’azzurro. Sul palco anche il cantante Francesco Renga: “Ho seguito la gara in un bar – ha spiegato il cantante – c’è stato un gran casino. Meno male che ci sei”.
Durante la serata è arrivata anche la telefonata del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “E’ stata dura, non me l’hanno mica regalata”, ha spiegato al capo dello Stato, “diciamo che ci voleva”. Applausi e cori per il nuovo campione olimpico da parte del fan club presente a Vancouver con circa 30 persone, compresa la fidanzata Eleonora.
Il 25enne di Reggio Emilia è stato un passo dal “mollare” gli sci per dei problemi alla schiena avuti a sedici anni: “Non riuscivo nemmeno a sedermi e a dir la verità io avevo mollato. Mio padre invece è stato caparbio, mi ha fatto vedere da vari medici. E’ stato lui che ha insistito, io avevo mollato. E’ stata una grande emozione vincere le Olimpiadi anche ripensando a quei momenti e ai grandi sacrifici fatti dai miei genitori e ai chilometri percorsi per andarmi ad allenare”. La sua è una vita tranquilla fatta di “allenamenti, famiglia, amici e findanzata” e la medaglia d’oro per lui rappresenta “un punto di partenza ma anche un bel traguardo”. Una carriera fatta di piccoli passi, di delusioni e solo nell’ultimo anno e mezzo di grandi sucessi: “Io sono stato sempre un tipo tranquillo anche quando facevo fatica a qualificarmi in coppa del mondo. Ho iniziato a pensare alla medaglia solo in questa stagione, prima non sapevo se avevo possibilità. Poi c’è stato il salto di qualità che ho fatto da solo ma con l’aiuto dei tecnici e di Giorgio Rocca. Ora resto con i piedi per terra e vado avanti”. La “borsa” per la vittoria è cospicua, in tutto 260mila euro: “Ne farò conto come mi ha insegnato mio babbo. Non va bene sprecarli, mi piacerebbe sistemare la casetta”. Ieri era un ragazzo che ascoltava Vasco e Ligabue, i suoi idoli erano Alberto Tomba e Giorgio Rocca, oggi si ritrova campione come loro.
Lpr-Caw
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