INDUNO OLONA Tanta, tantissima gente al funerale di Stefano De Bortoli, l’architetto di Induno Olona morto lunedì scorso dopo una caduta da un albero, avvenuta qualche ora prima nel giardino di casa propria. Ieri mattina la “sua” chiesa di Cristo Re, nel rione varesino di San Fermo, a pochi passi dalla sua abitazione, era piena in ogni ordine di panche e il portone di ingresso ingombro di persone, tanto da costringere molta gente ad assistere alla funzione dall’esterno.
C’erano i giovani dell’oratorio, i colleghi, gli amici, i familiari e le tante persone che nel corso della sua vita, spezzata troppo presto da un’assurda fatalità, ne hanno apprezzato le straordinarie doti umane.
L’architetto quarantatreenne è deceduto nella serata di lunedì scorso, dopo che nel pomeriggio di domenica era precipitato da sette metri d’altezza, mentre in cima ad una scala stava tentando di rimuovere delle luminarie da un albero, accanto alla sua abitazione di via Pantini a Induno Olona.
Ieri mattina, poco dopo le 9, una folla immensa ha voluto raccogliersi in quella chiesa di San Fermo che lui amava tanto, per tributargli l’ultimo commosso saluto. Qui è stata ricordata la figura di Stefano, uomo da tutti ricordato come generoso e capace di grandi attenzioni verso il prossimo. Una regola della sua vita, quella della disponibilità e dell’altruismo, che ha trovato conferma anche nella morte. I genitori dell’architetto, molto noto a Varese, hanno infatti autorizzato l’espianto delle cornee, per la loro donazione: «Era la sua volontà» aveva spiegato nei giorni scorsi la madre. Stefano viveva solo, ma conosceva molte persone, con cui amava condividere momenti della propria vita professionale e intrattenere rapporti di amicizia.
«Era davvero una persona meravigliosa, piena di vita e di altruismo – raccontano amici e conoscenti intervenuti per la messa funebre – frequentava l’oratorio di San Fermo e stava anche mettendo a disposizione le sue competenze per progettare la ristrutturazione della chiesa Cristo Re, proprio questa dove stanno celebrando il suo funerale. Era molto attaccato alla comunità, una persona speciale di cui sentiremo molto la mancanza». E, ancora: «Era un uomo mite, una di quelle persone rare, capaci di fare tanto senza farsi notare, di fare grandi cose senza fare chiasso». In molti quelli che ancora ieri non si capacitavano della tragedia, scuotendo tristemente il capo asciugandosi le lacrime davanti alla fotografia esposta accanto all’ingresso della chiesa.
Una cerimonia silenziosa e densa di tristezza ha accompagnato Stefano De Bortoli nel suo ultimo viaggio, quello verso il cimitero di Induno Olona, dove è stato seppellito.
b.melazzini
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