GORLA MINORE «Chiediamo con forza che l’assassino di Angelo sia preso. Lo dobbiamo a lui e alla sua famiglia». E’ forte e determinata la richiesta di giustizia che il sindaco di Gorla Minore Giuseppe Migliarino ha pronunciato dal pulpito della chiesa di San Lorenzo. Lo ha fatto al termine dei funerali del benzinaio ucciso lo scorso lunedì da due colpi di pistola nel suo distributore Shell di Prospiano. Con profonda commozione, tradita anche dalla voce, il primo cittadino si è
rivolto alla famiglia Canavesi, ai tanti colleghi in divisa da benzinaio e alla folta e addolorata comunità che ieri pomeriggio ha voluto dare l’ultimo saluto ad Angelo. «La nostra comunità non può accettare una morte così barbara – ha ripetuto il sindaco – lo Stato non può stare fermo, ha il dovere di difendere una categoria che ogni giorno rischia la vita per pochi euro. Per questo, insieme agli altri sindaci del Medio Olona, proporremo al Parlamento una legge per rendere obbligatorie le telecamere di video-sorveglianza ai distributori di benzina, con costi a carico dello Stato e delle compagnie petrolifere». Il sindaco si è poi rivolto ai figli di Angelo, Emanuele e Sara: «Dovete trovare la forza di riprendere il vostro lavoro, la comunità di Gorla vi sarà sempre vicina».
Piene di speranza le parole pronunciate nell’omelia dal parroco di Gorla Minore, don Giuseppe Lazzati: «E’ stato compiuto un atto disumano – ha detto il don – La morte di Angelo però deve essere per tutti noi una lezione di vita per tornare ad essere più umani, a recuperare la speranza, a volerci più bene». Un monito a fermarsi a riflettere sul vero significato della vita, quella umana, che contempla anche il perdono: «E’ quello che ci permette di costruire il nostro futuro in pace con la coscienza – ha spiegato il sacerdote – quello che non toglie nulla alla giustizia, che deve fare il suo corso, guai se non lo facesse. “Se vuoi essere felice per un istante, vendicati; se vuoi esserlo per sempre, perdona”, mi dicevano sempre in seminario. Gesù, aiutaci a pregare per chi è umano e anche per chi è disumano, perché si converta. La famiglia mi ha chiesto di ringraziare tutti voi». Un applauso scrosciante ha accompagnato l’uscita dalla chiesa del feretro poi tumulato al cimitero di Gorla Maggiore.
e.romano
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