Parigi, 1 mar. (Apcom) – La tempesta Xynthia ha ucciso 47 persone in Francia, secondo l’ultimo bilancio provvisorio, mentre sono almeno 30 le persone che ancora risultano disperse; alcune decine i feriti ricoverati negli ospedali della zona, circa 500 le persone che si sono rifugiate nella notte in alcuni centri di accoglienza allestiti in urgenza. Mezzo milione di case sono ancora senza elettricità, e il presidente Nicolas Sarkozy è atteso oggi nella regione della Vandea e di Charente-Maritime.
Il ministro degli Interni, Brice Hortefeux, ha precisato che sono quasi 10mila i vigili del fuoco in azione sul terreno per prestare soccorso ai sinistrati. In mattinata sono riprese le ricerche con l’ausilio di imbarcazioni leggere ed elicotteri, in direzione delle case inondate, alla ricerca di sopravvissuti e dispersi. Il governo ha annunciato che potrebbe adottare regole più severe sulle costruzioni in zone a rischio inondazione: “Sono favorevole a inasprire le regole, ci sono zone dove non si può assolutamente costruire”, ha detto il segretario di Stato all’Ecologia Chantal Jouanno. Negli ultimi 10 anni centomila abitazioni sono state costruite in zone a rischio inondazione in tutta la Francia.
Xynthia risulta la tempesta più violenta mai abbattutasi sulla Francia dal 1999, quando il maltempo causò la morte di 92 persone. Sul litorale atlantico, quello più devastato dalla violenza dell’acqua e dei venti, si conta il maggior numero di vittime, quasi tutte annegate, dopo essere state sorprese da un improvviso rialzo del livello dell’acqua causata dalla rottura di una barriera che proteggeva le case dal mare. “Il bilancio potrebbe aggravarsi ancora con le ricerche nelle zone più interne, nelle case e nei parcheggi”, ha avvisato il portavoce della Protezione civili.
Ieri, nel corso di una riunione d’emergenza a Matignon, sede del governo, il primo ministro François Fillon aveva definito la tempesta Xynthia “una catastrofe nazionale” e promesso “entro 48 ore” i decreti di emergenza, annunciato “un piano eccezionale di costruzione e rinforzo delle dighe”. Il ministero dell’Interno ha assicurato lo stanziamento immediato di un milione di euro di crediti di emergenza che saranno messi a disposizione delle prefetture per aiutare le regioni sinistrate.
Fcs
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