Ginevra, 12 mar. (Apcom) – In una relazione che sarà discussa lunedì prossimo al Consiglio Onu per i diritti dell’uomo a Ginevra, un esperto delle Nazioni Unite ha descritto la Corea del Nord come un’immensa “prigione” in cui le autorità locali fanno regnare “il terrore”.
Il regime di Pyongyang ha istituito uno “stato di terrore generalizzato” creando uno “Stato prigione” dove il popolo è esposto ad abusi “terrificanti”, secondo la relazione di Vitit Muntarbhorn, relatore speciale dell’Onu sui diritti dell’uomo in Corea del Nord. L’esperto tailandese ha elaborato la sua relazione in particolare sulla base di prove fornite da testimoni fuggiti dalla Corea del Nord.
In questa relazione, Muntarbhorn ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu e alla Corte penale internazionale di agire per combattere l’impunità di cui beneficiano gli autori di questi abusi, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità. “Gli abusi di cui è vittima la popolazione in generale, e per i quali le autorità dovrebbero rendere conto, sono allo stesso tempo evidenti e generalizzati”, ha spiegato l’esperto delle Nazioni Unite.
“Ci sono molti tipi di violazioni dei diritti dell’uomo che sono allo stesso tempo atroci e terrificanti”, secondo il giurista che accusa il regime nordcoreano “di garantire la sua sopravvivenza sacrificando il popolo”. “Non c’è alcun freno ai metodi utilizzati per infondere timore tra la popolazione, che vanno dalle esecuzioni pubbliche alla tortura, passando per le punizioni collettive e i maltrattamenti inflitti alle donne e ai bambini”, ha denunciato denuncia Muntarbhorn.
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