Venegono Superiore Giunta al termine? A una manciata di mesi dalla scadenza del mandato l’amministrazione Ciantia vive la sua crisi più profonda. Un terremoto tutto interno alla maggioranza che rischia di lasciare il paese senza una guida politica fino alle prossime elezioni. È nel consiglio comunale di giovedì sera che gli equilibri saltano. La tensione è già evidente nelle prime battute della discussione sul bilancio. Il Comune risulta fuori dal patto di stabilità: l’attacco, quasi scontato,
della minoranza, non si fa attendere. Ma è al momento della votazione che accade l’imprevedibile. Anzi, il paradossale, perché è lo stesso assessore al Bilancio, Daniel Monetti, a esprimere voto contrario. Antonio Lanzo, ex assessore alla Cultura, fa altrettanto. L’ago della votazione, con otto voti favorevoli e otto voti contrari, è in perfetta parità. A uscire dall’impasse non basta una breve pausa, voluta dal primo cittadino. Nella seconda votazione lo scenario si ripete identico: il bilancio non viene approvato.
La crisi è ufficiale: il pubblico applaude, l’opposizione gongola e la maggioranza, ormai ridotta ai minimi termini, accusa il colpo e tenta di ricompattare le fila, difendendo le proprie scelte. Scelte che riguardano anzitutto l’ampliamento della biblioteca comunale e il conseguente trasloco degli anziani. Proprio questi punti hanno innescato il dissenso dei due esponenti di maggioranza, che con un atto radicale hanno voluto prendere le distanze dal trattamento riservato agli anziani. Dopo un interminabile braccio di ferro con l’esecutivo, fatto di proroghe e accordi disattesi, solo pochi giorni fa infatti i nonni sono stati messi alla porta: l’amministrazione ha cambiato le serrature alla palazzina civica, impedendone di fatto l’accesso ai tesserati dell’associazione anziani. Gesto non condiviso dall’assessore Monetti, che nella sua dichiarazione di voto ha anche preannunciato le sue dimissioni: «L’ampliamento della biblioteca è un obiettivo mancato – denuncia Monetti – perché la soletta della palazzina civica ha una portata limitata e non permette la destinazione del primo piano a biblioteca comunale. Il fatto, accertato solo a fine gennaio dopo analisi statistica dell’edificio, ha obbligato l’amministrazione a cambiare i propri piani».
I destini di palazzo, dopo il colpo di teatro nell’assemblea pubblica, rimangono incerti: si profila il rischio di commissariamento, anche se la Prefettura non potrà prendere provvedimenti fino al 31 marzo, termine ultimo per l’approvazione del bilancio.
Alessandra Maffiolini
Sull’edizione di sabato 14 marzo l’intervista al sindaco Mariolina Ciantia
f.artina
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