Bari, 15 mar. (Apcom) – Sul tema dell’inchiesta in corso alla Procura della Repubblica di Trani su presunte pressioni su Agcom e Rai da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano parla esplicitamente di “intercettazioni a strascico perché l’articolo 15 della nostra Costituzione dice che il diritto alla riservatezza nelle comunicazioni personali è inviolabile”.
Al termine della cerimonia di consegna di cinque autovetture confiscate a clan mafiosi, effettuata a favore dei magistrati antimafia di Bari, il ministro parla con i giornalisti dell’inchiesta di Trani e del tema della rivelazione di intercettazioni legate all’inchiesta: “Lo stesso articolo dice che questa inviolabilità può essere superata in base alla legge per circostanze eccezionali. Invece si fanno le intercettazioni a strascico e poi queste finiscono sui giornali rovinando la reputazione di persone che non hanno nulla a che fare con l’inchiesta, si viola sia l’attuale legge sulle intercettazioni, non quella che faremo, sia un principio costituzionale”.
Il ministro fa poi appello ad una maggiore serietà nell’affrontare la questione della riservatezza: “Anche quando si trovano delle intercettazioni che possono coinvolgere soggetti che non c’entrano nulla con le indagini è gravemente immorale far sì che queste finiscano sui giornali. Chiediamo ai magistrati di fare uno sforzo per individuare i responsabili delle fughe di notizie – e conclude – se ritengono che la talpa sia dentro i loro uffici mandino le carte alle Procure competenti per indagare, altrimenti indaghino loro stessi, ma qualche risultato su questo argomento lo portino”.
Med/Ral
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