VENEGONO INFERIORE Secondo Francesco Brancaccio, procuratore della Repubblica di Chiavari, è stata «una vera e propria esecuzione». Per questo ha chiesto una condanna esemplare: trent’anni di reclusione, ovvero il massimo in un processo celebrato con rito abbreviato; più le pene accessorie, compresa la perdita della patria potestà.
Il dito del procuratore è puntato contro Joanna Malgorzata Lohninger: l’ex ballerina polacca, oggi 60enne, è accusata di avere ucciso, nel novembre del 2008 a Rapallo, il compagno Alessandro Macchi,
46 anni, industriale di Venegono Inferiore.
Nel corso dell’udienza preliminare tenutasi di fronte al giudice Mauro Amisano, il pubblico ministero Brancaccio ha chiesto che la donna, attualmente detenuta nel carcere femminile di Pontedecimo, sia ritenuta colpevole di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, oltre che dei reati di ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco.
Nel corso dell’udienza, Brancaccio ha anche sollevato pesanti dubbi sulla reale estraneità ai fatti da parte di Luca Macchi, figlio di Joanna e di Alessandro. Il 20enne universitario residente a Milano è tutt’ora indagato a piede libero per concorso morale in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti. Secondo il pm, il ragazzo si sarebbe tradito parlando con un amico pochi giorni dopo il delitto rivelando dettagli che non poteva conoscere.
e.romano
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