Usa-Brasile; Obama e Silva pronti a rafforzare amicizia


Washington, 14 mar. (Ap)
– Il presidente statunitense Barack
Obama e il suo omologo brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, nel
loro primo incontro alla Casa Bianca hanno parlato per oltre
un’ora della crisi globale, di energia e di ambiente. Il
colloquio è stato per entrambi più che soddisfacente e produttivo
in vista del G20 che si terrà il 2 aprile a Londra, seguito a
metà del mese prossimo dal summit delle Americhe a Trinidad. Per
Lula, primo leader latino americano ad essere ricevuto dal
neo-presidente, l’incontro con Obama è stato “un’occasione
storica” per migliorare le relazioni tra gli Stati Uniti e
l’America latina.

Il protocollo della visita ha il suo significato: Obama ha
veduto in gennaio il messicano Felipe Calderon, accordando dunque
una grande importanza al paese confinante, ma non si era ancora
insediato alla Casa Bianca. Lula, a capo della nona economia del
pianeta e idealmente anche a capo del fronte dei paesi
socialdemocratici o ‘socialisti’ sudamericani, ha anche il ruolo
di araldo delle economie emergenti, critico degli effetti della
globalizzazione.

Obama ha elogiato il presidente brasiliano affermando di
ammirare il Brasile e la lungimirante e progressiva leadership
del suo presidente. “C’è una grande amicizia tra i due paesi ma
possiamo renderla anche più forte”, ha detto Obama. Lula ha
contraccambiato i complimenti a Obama e ha affermato che sia lui
che il presidente americano sono “davvero convinti” che le
decisioni che saranno prese al G20 riusciranno a risolvere la
crisi. Obama ha poi negato l’esistenza di divisioni tra i paesi
membri del G20 sul modo con cui rilanciare l’economia globale.

Per alleggerire il clima della conferenza stampa nello studio
Ovale, Lula ha detto che prega più spesso per Obama che per se
stesso dati i molti problemi che deve affrontare il ‘collega’.
“Non vorrei essere al suo posto”, ha aggiunto scherzando. Anche
Obama ha sfoggiato l’autoironia dicendo che secondo lui i
repubblicani sperano che vada più presto in visita in Brasile
perché si augurano che possa perdersi nella foresta amazzonica.

Il Brasile è uno dei più maggiori partner commerciali per gli
Stati Uniti. Inoltre è uno dei più importanti paesi produttori di
petrolio ed è il più grande esportatore di etanolo, elementi che
possono servire a Washington per affrancarsi dal greggio
venezuelano, in mano all’iroso presidente Hugo Chavez, e per
avviare gli Stati Uniti verso energie alternative.

E proprio di ambiente, clima ed energie alternative i due leader
hanno parlato a lungo. Il Brasile lamenta però il fatto che non
siano stati fatti progressi per togliere il dazio da 53 centesimi
per ogni gallone (3,8 litri) di etanolo importato. Questione che
Obama ha riconosciuto e che si è detto pronto a superare,
auspicando la collaborazione dei due paesi sul biodiesel,
“straordinaria alternativa”.

Tra i temi affrontati anche la custodia di Sean Goldman, il
bimbo di 8 anni nato dalla relazione di un americano con una
donna brasiliana. David Goldman vuole la custodia di Sean e si
oppone all’avvocato brasiliano Joao Paulo Lins e Silva, patrigno
del bambino. La mamma, Bruna Bianchi, è morta l’anno scorso e il
Sean è attualmente affidato alla zia Silvana Bianchi e al
patrigno. La madre aveva portato Sean in Brasile nel 2004 senza
il consenso del padre. Entrambi i governi sembrano d’accordo: il
trasferimento di Sean fu illegale. Ma la questione è in sospeso
davanti a una corte federale brasiliana.

Chb

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