Thailandia/ Accordo su negoziati tra governo e manifestanti


Bangkok, 28 mar. (Ap)
– Il governo della Thailandia e i
manifestanti, che reclamano dal 14 marzo le dimissioni del primo
ministro Abhisit Vejjajiva, hanno annunciato oggi lo svolgimento
di negoziati per trovare una soluzione alla crisi politica.

I colloqui sono in programma questa mattina. “Il governo ha confermato di essere pronto a dialogare”, ha dichiarato durante una conferenza stampa trasmessa in tv Satit Wongnongtoey, componente del governo Abhisit, “La trasmissione in tv della riunione dipenderà dalla situazione durante questi colloqui in programma alle 16 di oggi”.

In precedenza, il primo ministro Abhisit Vejjajiva aveva informato che non avrebbe negoziato su pressione dei manifestazion, senza tuttavia escludere che i negoziati si sarebbero svolti in una “clima favorevole”.

Barricati da due settimane nel centro di Bangkok, le “camicie rosse” – che sostengono l’ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra – esigono elezioni anticipate e le dimissioni del primo ministro accusato di essere al soldo delle elite tradizionali monarchiche di Bangkok. Molti sperano inoltre nel ritorno di Thaksin, destituito nel 2006 da un colpo di stato e che vive in esilio da due anni per sfuggire al carcere.

Il governo ha confermato di essere pronto a dialogare”, ha dichiarato durante una conferenza stampa trasmessa in tv Satit Wongnongtoey, componente del governo Abhisit, “La trasmissione in tv della riunione dipenderà dalla situazione durante questi colloqui in programma alle 16 di oggi”.

In precedenza, il primo ministro Abhisit Vejjajiva aveva informato che non avrebbe negoziato su pressione dei manifestazion, senza tuttavia escludere che i negoziati si sarebbero svolti in una “clima favorevole”.

Barricati da due settimane nel centro di Bangkok, le “camicie rosse” – che sostengono l’ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra – esigono elezioni anticipate e le dimissioni del primo ministro accusato di essere al soldo delle elite tradizionali monarchiche di Bangkok. Molti sperano inoltre nel ritorno di Thaksin, destituito nel 2006 da un colpo di stato e che vive in esilio da due anni per sfuggire al carcere.

Est

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