LAVENO MOMBELLO Ha accompagnato la sorella dall’ex convivente. Lei doveva prendere le sue ultime cose lasciate in casa e lui voleva assicurarsi che l’incontro si svolgesse senza problemi. Ma ha rimediato una coltellata all’addome. Perché quando il fratello della donna e l’ex “cognato” si sono trovati uno di fronte all’altro qualcosa è andato storto. E il giovane intervenuto per “scortare” la sorella ha rimediato una coltellata all’addome. Episodio che poteva assumere contorni ben più gravi e che per poco non si è
trasformato in tragedia.
È quanto successo giovedì sera, verso le 21, in via Revelli a Laveno Mombello. A restare ferito seriamente un 27enne di Besozzo colpito da un fendente scagliato da un 29enne di Laveno, arrestato e ora in carcere con l’accusa di lesioni gravissime. Tutto è successo nel giro di pochi minuti. Quando i due ex “cognati” si sono trovati uno di fronte all’altro sotto la casa dove la sorella del ferito e l’accoltellatore convivevano. Lì c’è stato giusto il tempo di iniziare la discussione, legata proprio alla fine della relazione, che la situazione è subito degenerata. Dalle parole si è così passati ai fatti. Contatti fisici in strada, in via Revelli, nella zona tra la ferrovia delle Nord e la località Molinetto. Calci e pugni. Poi il 29enne sarebbe salito in casa per scendere con in pugno un coltello con il quale ha colpito al torace, perforandogli un polmone, il fratello della sua ex. È stato allora che un testimone ha avvisato i carabinieri dell’accaduto. Così dalla centrale operativa è partito immediatamente l’allarme alla pattuglia di Laveno Mombello che, arrivata sul posto, ha trovato la via deserta nonostante l’evidente presenza di macchie di sangue sull’asfalto. I carabinieri hanno raggiunto allora l’ospedale di Cittiglio dove hanno rintracciato sia il 27enne ferito sia il 29enne che lo aveva appena colpito con un fendente. Entrambi avevano raggiunto direttamente la struttura sanitaria. Il ferito, stabilizzato in pronto soccorso, è stato poi operato nella notte. Le sue condizioni sono ritenute dai sanitari stabili e non è in pericolo di vita. La prognosi è di 40 giorni. Sentite le tre persone coinvolte i carabinieri non ci hanno messo molto a ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. Una lite nata per futili motivi e trasformatasi in uno scontro fisico tra ex “cognati”, degenerato poi nell’accoltellamento finale. Episodio che è costato l’arresto del 29enne di Laveno Mombello, così come disposto dal pubblico ministero di turno del tribunale di Varese, Sara Arduini. Ora si trova rinchiuso nel carcere dei Miogni di Varese e dovrà rispondere dell’accusa di lesioni gravissime.
b.melazzini
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