Bruxelles, 12 apr. (Apcom) – I ministri delle finanze dell’eurozona hanno fatto l’ultimo passo importante che ancora mancava per predisporre il piano d’assistenza finanziaria per la Grecia, fissando in modo chiaro e trasparente il modo in cui saranno decisi i tassi d’interesse dei prestiti bilaterali ad Atene che ogni paese dell’euro si impegna a erogare, se e quando lo dovesse chiedere il governo di George Papandreou.
I ministri dell’eurozona non si sono riuniti fisicamente ma hanno discusso fra loro mediante una teleconferenza, nel pomeriggio di ieri, a cui è seguita una conferenza stampa a Bruxelles del presidente dell’Eurogruppo Jean-Ckaude Juncker e del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Il piano è concepito soprattutto come un meccanismo anti-speculazione, “una pistola carica” messa sul tavolo per avvertire gli speculatori, ma che non dovrà necessariamente sparare, secondo una metafora a cui è ricorso più volte lo stesso Papandreu. La scommessa è che i tassi sul mercato per Atene resteranno vicini a quello del piano d’aiuto dell’eurozona, sapendo che se dovessero aumentare troppo la Grecia potrebbe sollecitare i prestiti bilaterali, lasciando gli speculatori con niente in mano.
Con questo meccanismo pronto a scattare, Atene stessa dovrebbe poter uscire dalla sua profonda crisi finanziaria, contando sul programma di drastici tagli alla spesa del governo, da una parte, e sulla possibilità di prendere a prestito a tassi d’interesse ragionevoli (principalmente sul mercato, ma se necessario ricorrendo ai prestiti bilaterali dell’eurozona) i soldi necessari a finanziare il proprio debito.
I tassi d’interesse saranno calcolati a partire dalla base tariffaria usata dall’Fmi, con alcuni aggiustamenti. I prestiti a tasso variabile saranno basati sull’Euribor a tre mesi, quelli a tasso fisso verranno basati sui tassi corrispondenti agli swap Euribor per i periodi di scadenza pertinenti. Verrà aggiunta una commissione di 300 punti base, più una commissione di servizio una tantum di 50 punti base per i costi operativi, in conformità con le regole dell’Fmi. Calcolato al 9 aprile, per esempio, il tasso d’interesse per un prestito alla Grecia a tasso fisso con scadenza di tre anni sarebbe attorno al 5%, invece del 7,5% che Atene paga attualmente.
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