Reykjavik, 15 apr. (Apcom) – Un’eccezionale eruzione vulcanica in Islanda ha seminato il caos nei cieli del nord dell’Europa, bloccando a terra buona parte degli aerei a causa di nuvole di cenere che si sprigionano dal sottosuolo dell’isola. “Mai visto nulla di simile!”, ha esclamato Vilhjalmur Eyjolfsson, un agricoltore di 86 anni che possiede dei terreni vicini al ghiacciaio Eyjafjallajokull, sotto il quale l’eruzione vulcanica è partita ieri. E il suo stupore, se non da geologi e vulcanologi, è condiviso dalle autorità dell’aviazione di mezz’Europa. E’ la prima volta dal 1918 e dall’eruzione di un altro vulcano, Katla, che piovono sulla zona ceneri vulcaniche.
L’eruzione, la seconda in Islanda in meno di un mese, ha provocato cancellazioni e ritardi praticamente in tutti gli aeroporti in Europa, soprattutto nel Regno Unito, nella Scandinavia e nel Benelux, dove il traffico aereo è stato completamente sospeso. La nuvola gigantesca di fumo, spinta dai venti sul nord del Vecchio Continente, dovrebbe creare perturbazioni aeree almeno per altri due giorni, secondo diverse autorità. L’eruzione in sè potrebbe invece durare molte settimane, hanno sottolineato gli esperti. “E’ estremamente variabile, può andare da molti giorni a più di un anno. Ma se la si giudica dall’intensità, potrebbe durare a lungo”, ha spiegato Magnus Tumi Gudmunsson, professore islandese di geofisica.
Paradossalmente, l’Islanda è stata tutto sommato risparmiata dal caos dei cieli, visto che i fumi vulcanici si sono spinti dall’isola verso il sudest e il continente europeo. La chiusura dello spazio aereo britannico, effettiva dalle 13 ora italiana, è stata prorogata fino a domani alle 8; in Francia sono stati chiusi gli aeroporti parigini di Roissy-Charles de Gaulle e di Orly, oltre a quelli di altre 23 città. Sono stati inoltre chiusi gli spazi aerei di Svezia e Olanda,
la Sas ha fatto sapere di aver dovuto annullare 635 voli da e per la Scandinavia, mentre in Spagna sono stati 122 a subire la stessa sorte. Bloccati inoltre tutti gli aerei in partenza da Bruxelles. Circa 80 collegamenti tra Stati Uniti ed Europa sono stati cancellati, la maggior parte da e per il Regno Unito. In Italia, ha reso noto l’Enac, sono bloccati tutti i voli di
tutte le compagnie aeree in partenza per il Belgio,
l’Olanda, il Lussemburgo, l’Irlanda e il Regno Unito.
Misure così drastiche si giustificano non tanto per problemi di visibilità, quanto piuttosto per il rischio per i motori: le ceneri vulcaniche sospese in quota sono infatti pericolose per i reattori degli aeromobili, che perdono potenza e rischiano di spegnersi durante l’attraversamento delle zone inquinate. Secondo un portavoce di Eurocontrol, organismo europeo incaricato della sicurezza aerea, le perturbazioni nei cieli europei “potrebbero durare due giorni”, ma “questo dipenderà dal modo in cui evolverà la nuvola” di ceneri vulcaniche proveniente dall’Islanda.
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