I sindaci siglano l’alleanza per salvare il lago di Varese

BODIO LOMNAGO Uniti per difendere le acque inquinate del lago di Varese. Una lotta sinergica in nome della tutela dell’ambiente affrontando la questione degli scarichi fognari che finiscono direttamente nelle acque del bacino. Così, ed è forse la prima volta che succede, i Comuni rivieraschi, in un’ottica di sistema, decidono di collaborare fianco a fianco per affrontare il grave problema dell’inquinamento del lago. Si sono già incontrati due volte lasciandosi con l’impegno di ritrovarsi dopo aver effettuato un vero e proprio check up.

Ciascuno, infatti, dovrà verificare la situazione della propria costa, accertando quanti scarichi finiscano in acqua per poi ripresentarsi al tavolo in modo da studiare successivamente una strategia comune. «Ci siamo già incontrati un paio di volte – dice il sindaco di Bodio Lomnago, Bruno Pavan – e abbiamo discusso della questione cercando di affrontarla in modo sinergico. Ho sempre pensato che i problemi vadano affrontati e risolti in una dimensione sovracomunale altrimenti diventa impossibile intervenire».
A maggior ragione quando si parla di enti locali non molto grandi e con risorse economiche limitate. Se poi in ballo c’è un problema annoso come l’inquinamento del lago di Varese, la questione diventa ancora più complicata. Il punto di partenza non è l’utilizzo del Phoslock, la sostanza chimica che dovrebbe trattenere l’inquinamento, in fase di sperimentazione nelle acque di Gavirate: «La sperimentazione è legittima – spiega il primo cittadino di Bodio – ma personalmente non è una soluzione che mi trova d’accordo. Su Bodio non sono previste sperimentazioni di questo genere. Per or si sta lavorando solo su Gavirate. Il problema va risolto a monte, intervenendo sul sistema fognario». In molti dei Comuni bagnati dal lago, infatti, si sono sprecate le polemiche a proposito dei numerosi scarichi fognari che inquinano il bacino. Gli enti locali lo hanno capito e sono decisi a intervenire: «Dobbiamo ragionare sinergicamente – ribadisce Pavan – solo quando avremo dei dati disponibili potremo iniziare a ragionare e studiare le soluzioni migliori. Solo allora potremo rivolgerci alle istituzioni per cercare di ottenere dei contributi consistenti attraverso i quali poter affrontare il problema».
Nella lotta all’inquinamento sono tutti d’accordo: «Stiamo aspettando i risultati – dice il sindaco di Biandronno, Antonio Calabretta – ma credo che la strada da percorrere sia quella di cui abbiamo discusso nelle ultime riunioni. L’ideale sarebbe poter contare su importanti investimenti per dare il via a un progetto consistente». Dunque mappatura degli scarichi e poi interventi sulla rete fognaria. Prima, però, servono risorse extracomunali altrimenti tutto sarà vano.

b.melazzini

© riproduzione riservata