AZZATE Il pericolo siccità incombe sulla Valbossa. I Comuni della zona, preoccupati da possibili crisi idriche, stanno correndo ai ripari confidando nell’intervento tempestivo delle istituzioni e nella dea bendata. Sì perché ancora una volta la speranza di molti è che la stagione estiva venga bagnata da un po’ di pioggia in modo da tenere alto il livello della falda.
L’allarme siccità è stato lanciato dal sindaco di Azzate, Gianni Dell’Acqua, che attende con fiducia l’attesissimo
incontro in programma a Castronno tra una decina di giorni: «Ci incontreremo – sottolinea il primo cittadino – tra sindaci con il Comune di Castronno e di Brunello. L’obiettivo della nostra amministrazione è realizzare l’allacciamento della rete dell’acquedotto al nuovo pozzo di Castronno. La questione è molto importante – osserva il primo cittadino – per un motivo molto serio. Nel caso in cui non riuscissimo ad attivare l’allacciamento con il pozzo di Castronno e non dovesse piovere il nostro Comune resterebbe a secco. Purtroppo non si tratta di un’ipotesi campata per aria ma di una certezza. Ne abbiamo parlato direttamente con Aspem che ci ha confermato questa possibilità. Personalmente sono molto fiducioso, nel senso che credo proprio che alla fine si riesca a realizzare l’allacciamento ma in caso contrario, se dovesse ripetersi l’estate di due anni fa, potremmo soffrire nuovamente di crisi idrica. L’allacciamento è indispensabile». Non sarà così facile trovare un accordo con il Comune di Castronno: «Alla fine ce la faremo – sottolinea il sindaco di Azzate – anche se ovviamente Castronno nella trattativa cercherà di far valere i propri diritti. Purtroppo un ente come il nostro non ha grandi risorse disponibili. Il problema è che le tubature perdono ancora qualcosa come il 40% dell’acqua erogata. Noi ci stiamo muovendo, speriamo di fare in fretta».
Le legittime preoccupazioni del sindaco di Azzate sono le stesse di tanti altri primi cittadini della Valbossa. Anche Bruno Pavan, sindaco di Bodio Lomnago, si sta, infatti, attivando per mettere una toppa: «Stiamo ragionando – dice Pavan – in termini sinergici con altri Comuni che si trovano nella nostra stessa condizione. Al più presto si deve intervenire realizzando l’allacciamento alla rete idrica. Se tutti i Comuni dovessero accettare, spenderemmo circa 110.000 euro, nel caso dovessimo affrontare la spesa da soli, l’ammontare nell’intervento salirebbe a 160.000 euro. In un caso o nell’altro, l’intervento lo faremo. Già prima di Pasqua ho contattato Aspem, ci risentiremo a breve per avere delle risposte precise sui tempi di intervento. Non possiamo affidarci alle piogge, il problema va risolto in breve tempo».
b.melazzini
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