Castellanza «Meglio perdere i finanziamenti che rovinare Castellanza». E’ quanto afferma il Comitato in difesa dell’area della Madonnina che continua la sua battaglia contro l’edificazione dello spazio verde. «Siamo pronti – dichiarano i membri del gruppo – a bloccare il cantiere e ad indire un referendum». E aggiungono: «Prima delle elezioni la Lega Nord era quasi sicura di vincere la battaglia, ma quegli slogan non sono stati mantenuti. Avrebbero dovuto agire prima». «Ammesso che si perdano i finanziamenti –
afferma il Comitato – i soldi che si risparmierebbero per la non urbanizzazione dell’area verde potrebbero essere utilizzati per i palazzi di san Giulio. L’errore comunque è stato commesso all’inizio: vi erano altre aree immediatamente cantierabili, ad esempio in via San Giovanni, e si sarebbe potuto agire subito sui 7000 mq di via san Giulio costruendo nuovi edifici in mezzo al cortile e realizzare, abbattute le vecchie strutture, del verde tutt’attorno. La richiesta per ricevere i finanziamenti inoltre era basata su un progetto che riguardava un’area di 2000 mq: invece lo spazio inizialmente era inferiore; circa 250 mq sono stati acquistati successivamente da un privato che li ha donati, non si a che pro, al Comune».
Un altro dubbio del Comitato riguarda le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi Aler. Su quest’ultimo aspetto, l’assessore al Territorio Vittorio Caldiroli però assicura: «Con Aler abbiamo raggiunto un accordo, la graduatoria avrà valenza comunale. Gli alloggi sono per gli abitanti di via San Giulio». Sulle dimensioni dell’area edificanda, Caldiroli dichiara: «Per richiedere il finanziamento inizialmente non abbiamo dovuto allegare nessun documento tecnico, ciò è avvenuto solo in un secondo tempo».
«A parte il fatto che la gestione delle case non è stata seguita da me – interviene il vicesindaco Ferruccio Ferro – bisogna ricordare che il progetto è stato congelato per due anni, si pensava che i finanziamenti non arrivassero più: invece la situazione ha avuto un’accelerazione solo negli ultimi tre mesi. Ecco perché ho preso contatto ultimamente con i diversi enti. Da parte della Lega non c’è stato alcun voltafaccia. Io mi sono sempre comportato “in punta di piedi” perché in ballo ci sono soldi pubblici, non potevo rischiare di essere denunciato per agire per interessi privati visto che abito nella zona interessata, ma ho tentato fino all’ultimo di evitare l’edificazione. Per me l’intervento è pessimo, uno sfregio alla città, ma posso sbagliarmi: se così fosse non me ne prenderò alcun merito».
Mariagiulia Porrello
f.artina
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