Gorla Minore A due mesi dall’omicidio di Angelo Canavesi, il benzinaio 68enne freddato da due colpi di pistola nel gabbiotto Shell di Gorla Minore, i figli chiedono giustizia. Chiedono che il killer che la mattina del 22 febbraio sparò a loro padre per poche centinaia di euro venga trovato e che gli venga data la giusta pena, anche se ciò non potrà mai arginare un dolore tanto grande.
«Il desiderio di giustizia è sempre lo stesso,
mio padre non si meritava una fine così crudele – commentava ieri mattina il figlio Emanuele, a due mesi esatti dal delitto – ma non c’è più in me quella rabbia che provavo nei primi giorni. Più passa il tempo, più sentiamo la sua mancanza». Emanuele e Sara Canavesi ieri mattina erano lì, al lavoro, nella pompa di benzina dove quella mattina di due mesi fa trovarono loro padre a terra in una pozza di sangue: il rapinatore era fuggito a bordo dell’auto di Angelo Canavesi, una Ford Fiesta rossa ritrovata poche ore dopo in pieno centro a Olgiate Olona (via Restelli). Nonostante le indagini dei carabinieri e della procura di Busto, l’assassino non è ancora stato arrestato ed è tutta la comunità di Gorla Minore a chiedere giustizia: «Ogni mattina è sempre più difficile alzare quella saracinesca, ma sono sicuro che nostro padre avrebbe voluto che riprendessimo il lavoro – dice Emanuele – Non riesco ancora a capacitarmi come una mano umano possa compiere un gesto così cruento per dei soldi, questo non riuscirò mai a capirlo. Fortunatamente continuiamo a ricevere la solidarietà di tantissime persone, dei nostri parenti, della comunità di Gorla, dei colleghi e di tutti gli amici che hanno avuto la fortuna di conoscere nostro padre. I carabinieri non ci hanno dato nuove notizie, ma siamo sicuri che stanno ancora lavorando, che non hanno abbandonato le indagini. Ogni tanto vediamo ancora i posti di blocco e anche se le speranze sono poche, confidiamo ancora che possa essere fatta giustizia».
Figlio del campione di ciclismo Severino Canavesi, Angelo ha gestito il distributore Shell di Prospiano per 40 anni ed era conosciuto da tutto il paese. Il sindaco Giuseppe Migliarino insieme agli altri sindaci de Medio Olona ha preparato una proposta di legge, da proporre al Parlamento, che renda obbligatorie le telecamere di videosorveglianza sui distributori di benzina, con costi a carichi dello Stato e delle compagnie petrolifere e dopo l’omicidio, un’agenzia di vigilanza di Gallarate ha provveduto a sue spese ad installare le telecamere sull’impianto dei Canavesi: «La sicurezza nel nostro lavoro è sempre a repentaglio – ha ricordato Emanuele – ho saputo che la scorsa settimana a Varese alcuni colleghi si sono trovati per discutere sulle misure da intraprendere. Credo sia molto importante, ringrazio anche il nostro sindaco».
Valeria Arini
f.artina
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