Washington, 24 apr. (Apcom) – Anche se all’inizio di aprile i prezzi del petrolio hanno mostrato una temporanea fiammata a 86 dollari, la domanda-chiave per questa materia prima è se l’intervallo dei prezzi tra i 70 e gli 80 dollari al barile – che dura dall’inizio di quest’anno – sia sostenibile. Lo rileva Mohammad Alipour-Jeddi, capo dell’ufficio studi dell’Opec che, intervenendo a Washington al Comitato monetario e finanziario del Fmi, in corso a Washington, ha spiegato che “i principali fattori che hanno messo un tetto ai prezzi del greggio sono stati una ripresa economica inferiore alle previsioni, debiti crescenti, una crescita della domanda inferiore alle previsioni, le politiche energetiche dei Paesi consumatori, un eccesso di scorte di greggio e una capacità inutilizzata pèiù alta sia nei settoiri dell’upstream che del downstream”.
Alipour-Jeddi ha anche osservato che, come conseguenza della ripresa globale, la domanda globale di petrolio ha arrestato il suo calo dagli ultimi due anni. E nel 2010 si prevede che la domanda possa aumentare di 0,9 milioni di barili al giorno. Un livello comunque inferiore – ha osservato – la media quinquennale del periodo precedente l’inizio dell’ultima recessione globale.
BOL
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