Shanghai, 26 apr. (Apcom) – Dentro il padiglione italiano dell’Expo 2010, nella zona dedicata all’Europa, si montano le ultime luci e pannelli, mentre si aspetta l’arrivo dall’Italia di alcune delle opere che vi saranno esposte, ritardate anch’esse dalla nube vulcanica. “Se il buon giorno si vede dal mattino siamo molto contenti” dice Maria Assunta Accili, il Segretario Generale della Commissione italiana per l’Expo 2010. Il piano terra della struttura a tre piani è il primo contatto che i visitatori cinesi stabiliranno con l’Italia, passando attraverso la riproduzione della facciata del Teatro di Vicenza del Palladio voluta dallo scenografo Giancarlo Basili, autore del concept del Padiglione.
Al’interno le sale della mostra permanente contengono tutti i simboli dell’italianità, dall’alta moda di Versace, alla pasta, da un macchinario industriale, ad una Ferrari con motore ‘verde’, accanto a rappresentazioni artistiche del nostro paese, quali De Chirico, per finire con una suggestiva parete con palcoscenico d’orchestra in verticale. Il resto sarà arricchito dalla Triennale di Milano con opere d’arte contemporanea provenienti dalla propria collezione.
Al primo piano, invece, si alternerà la presenza di regioni e
città italiane che si metteranno in mostra temporaneamente
durante i sei mesi dell’Expo. Insieme ad essi anche i vincitori
di un concorso indetto proprio dal Commissariato e dal Ministero
della Pubblica Amministrazione per segnalare nuove idee di
innovazione tecnologica. Il concorso, che ha ricevuto oltre 500
proposte, copre le aree individuate come di interesse per l’alto
livello che l’Italia ha da offrire. Si va dall’arredo e design,
tecnologia per i beni culturali, sanità, sport e benessere, ad
architettura e materiali da costruzione. Ciò perché “vogliamo
attirare sia un pubblico generico, sia gli opinion leader con
forum convegni e mostre temporanee dedicati ad argomenti meno
popolari, per integrare quello che si sa con quello che non si
sa” dell’Italia spiega la Accili.
Il dubbio, invece, resta sulla vita del Padiglione dal di là della conclusione dell’Expo, a fine ottobre prossimo. In generale la regola dell’Expo universale è che i padiglioni siano smantellati, tranne gli edifici principali costruiti dagli organizzatori. Ma può avvenire che alcuni padiglioni vengano mantenuti, per aver passato l’esame di popolarità dei visitatori.
E’ ciò a cui aspira l’Italia. “Il nostro padiglione ha la dignità di un edificio, perché abbiamo fatto uno sforzo nell’investimento anche tecnologico” secondo la Accili, la quale annuncia che esso “è stato appena premiato come migliore struttura in acciaio costruita a Shanghai nel 2009” e quindi le speranze hanno un fondamento.
Acm
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