Bruxelles, 2 mag. (Apcom) – I ministri delle Finanze dell’eurogruppo hanno definitivamente approvato, domenica sera a Bruxelles, l’attivazione del meccanismo congiunto eurozona/Fmi per l’assistenza finanziaria alla Grecia, per un ammontare di 110 miliardi di euro in tre anni, di cui 80 miliardi messi dagli Stati membri e 30 miliardi dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi).
Durante la mattinata, tutte le condizioni preliminari previste dal meccanismo prima della sua attivazione si erano verificate: l’approvazione da parte del governo greco del rigorosissimo piano triennale di austerità che Atene ha negoziato per due settimane con la Commissione europea, la Bce e l’Fmi; il parere favorevole con la raccomandazione della Commissione all’eurogruppo di accettare la richiesta greca di dare il via al piano di aiuti; il via libera della Bce, che ha dato la sua benedizione al programma triennale considerandolo adeguato a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risanamento finanziario e di riforme strutturali.
Prima il ministro spagnolo delle Finanze, Elena Salgado, presidente di turno dell’Ecofin, e poi il presidente dell’eurogruppo Jean-Claude Juncker hanno chiarito che quella di oggi era, in effetti, la decisione definitiva di attivazione del meccanismi di assistenza alla Grecia, anche se il 7 maggio il presidente di turno del Consiglio europeo ha convocato un vertice straordinario dei capi di Stato e di governo. Ma quel vertice, ha insistito Juncker, servirà solo a passare in rassegna l’andamento delle procedure parlamentari di approvazione dell’esborso dei prestiti dei singoli Stati membri, laddove è previsto che questo avvenga (come in Germania), e a “trarre le prime lezioni” dalla crisi greca, cominciando a discutere su come rafforzare il coordinamento economico dell’eurozona e l’applicazione del Patto di stabilità. Ma in nessun caso potrà rimettere in causa la decisione presa oggi dai ministri finanziari.
Il parlamento tedesco, comunque, dovrebbe approvare proprio entro il 7 maggio l’esborso degli 8,4 miliardi che Berlino darà per il solo 2010, secondo quanto ha previsto lo stesso cancelliere Angela Merkel. L’Italia, che darà 5,5 miliardi di euro, sempre per quest’anno, approverà invece un decreto.
I primi prestiti del meccanismo congiunto eurozona/Fmi alla Grecia saranno versati prima del 19 maggio, quando verrano a scadenza bond del debito pubblico per circa 9 miliardi di euro, ha annunciato Juncker leggendo il testo delle conclusioni dell’eurogruppo.
Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha precisato che le diverse ‘tranche’ dei finanziamenti saranno sbloccate dopo verifiche trimestrali dello stato di attuazione del programma di austerità di Atene. “La prima verifica sarà fatta dopo l’estate”, ha detto.
Il commissario ha poi ribadito che il tasso d’interesse che la Grecia pagherà per i prestiti del meccanismo congiunto eurozona/Fmi sarà attorno al 5%, come era stato già deciso all’ultima riunione dell’eurogruppo, in teleconferenza l’11 aprile scorso. “Gli interessi pagati dalla Grecia agli Stati delll’eurozona saranno comunque superiori a quelli pagati nei rispettivi paesi. Non ci sarà dunque alcuna perdita per i contribuenti di ciascun paese”, che finanzieranno i prestiti ad Atene, ha concluso Rehn, con un chiaro riferimento all’avversità dell’opinione pubblica tedesca all’idea di dover “pagare per la Grecia”.
Il Fondo Monetario Internazionale in serata ha reso noto – dopo la riunione del suo board, che lo stesso organo valuterà in settimana una richiesta di finanziamento presentata dalla Grecia per circa 40 miliardi di dollari, equivalenti a 30 miliardi di euro. Sia il direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn, sia il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner hanno definito “ambizioso”, in dichiarazioni separate, il corposo programma di riforme presentato da Atene.
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