Maccagno Sarà un’estate a tutto Picasso quella in arrivo a Maccagno. Perchè è sbarcata finalmente sulle rive del Maggiore la «Pequena guitara para Paloma», il prezioso giocattolo realizzato da Pablo Picasso per la figlia Paloma. I carabinieri della stazione di Roma Porta Cavalleggeri l’hanno consegnata nelle scorse ore a Eros Mercuriali, presidente dell’Associazione «Polo culturale Parisi Valle» che, in convenzione con il Comune, si occupa della promozione delle attività del museo civico.
La chitarra giocattolo gialla,
nera e grigia, di inestimabile valore artistico, una volta superate le incombenze burocratiche legate al suo ritrovamento, entrerà così ufficialmente a far parte della vasta collezione di opere conservate e esposte al «Museo Parisi – Valle» di Maccagno. Questa, infatti, è la volontà espressa Wanda Valle, vedova dell’artista Giuseppe Vittorio Parisi, nato a Maccagno nel 1915 quando il padre maresciallo dei carabinieri prestava servizio in paese, subito dopo il ritrovamento della “chitarrina di Picasso”. Troverà così degna collocazione l’opera che Pablo Picasso donò all’amico artista Giuseppe Vittorio Parisi, senza nemmeno poter lontanamente immaginare che quel prezioso “giocattolo” costruito per la figlia Paloma potesse finire, un giorno, nelle mani di un 50enne commerciante di Pomezia, privo di scrupoli, e per di più dentro una scatola di scarpe.
Sono stati i carabinieri della stazione Roma Porta Cavalleggeri, dopo la denuncia della signora Valle, a ritrovarla lo scorso dicembre, a casa di un noto commerciante, cinquantenne di Pomezia che due anni fa ebbe gioco facile nel raggirare l’allora novantaduenne Parisi, scomparso a gennaio del 2009, facendosi consegnare l’opera con la scusa di costruire una degna bacheca dove custodirla. E nelle scorse ore, proprio per rispettare le volontà della vedova di Parisi, i militari hanno affidato la “chitarrina” al Museo di Maccagno.
«Siamo estremamente soddisfatti – conferma il sindaco Fabio Passara – Anche se al momento non possiamo ancora stabilire la data in cui potremo effettivamente esporre l’opera. Bisogna infatti superare una serie di procedure burocratiche legate all’inchiesta che ha portato al suo recupero. Di sicuro, però, contiamo di metterla a disposizione del pubblico entro l’estate». Giorno che a Maccagno non vedono l’ora di festeggiare. «La donazione, che sarà ufficializzata da una cerimonia – aggiunge Passera – ci riempie d’orgoglio. Primo perché quando potremo esporre l’opera il nostro museo acquisirà ancor più prestigio. Secondo perché poter accostare il nome di Maccagno, oltre che a Parisi, anche a Picasso ci rende famosi in tutto il mondo e premia i nostri sforzi per l’arte e la cultura, che dal 1998 con l’inaugurazione del Museo ci vedono protagonisti».
Un percorso iniziato nel 1977 proprio su imput di Parisi che allora decise di donare la sua ampia collezione d’arte di circa 2000 opere a Maccagno. Da lì è stato il Comune a fare la sua parte: si è attivato per l’istituzione del Polo culturale, nella costruzione dell’edificio – ponte da destinare al museo (progettato da Maurizio Sacripanti) e nella diffusione dell’arte moderna. «Settore non facile – evidenzia Passera – ma che negli anni ci ha visto raggiungere un ruolo importante nel panorama museale». Destinato, prossimamente, ad incrementare ulteriormente il proprio peso specifico, grazie al volano di Picasso. La “chitarrina”, del resto, è già stata richiesta per una mostra dedicata al suo genio e in programma al museo di Malaga.
Alessio Pagani
f.artina
© riproduzione riservata