Confapi punta sul territorio contro la grande industria

SOLBIATE OLONA «Rappresentiamo il mondo delle imprese “sociali” e “responsabili”, quelle che decidono di continuare ad operare sul territorio, internazionalizzandosi e non delocalizzando. Che ci mettono la faccia e la firma, vanno in banca a chiedere credito, mettono a garanzia la propria casa, sanno cosa significa pagare unF24». Ha scelto toni accesi e qualche polemica contro la grande industria Franco Colombo, presidente di Confapi Varese, per rappresentare il mondo delle «piccole imprese» con «grandi visioni», a cui serve «formazione,

innovazione e ricerca» per riprendere a crescere. È questo, parafrasandone il titolo, il messaggio dell’assemblea 2010 della Confederazione della piccola e media industria di Varese, tenutasi ieri al Golf Club Le Robinie di Solbiate Olona.
«Assistiamo ancora ai bollettini di guerra della crisi, ma il nostro modello imprenditoriale, la piccola industria diffusa ha retto l’impatto della crisi», ha detto Colombo in apertura, prima di toccare i principali temi d’attualità. Come l’evasione: «L’unica ricetta per contrastarla è abbassare prima di tutto la pressione fiscale per imprese manifatturiere e lavoro». O la “tassa” sulle banche: «Non deve diventare un tabù: potrebbe essere modo per trovare risorse da investire sul territorio. Ma non finisca come le commissioni di massimo scoperto: abolite e poi tornate in forme creative a carico dei clienti». E poi il credito alle imprese: «Ne abbiamo bisogno per continuare a investire e programmare quella crescita che ci sarà ma non è ancora chiaro quando».
Poi l’affondo: «Qualche autorevole voce ha detto che la recessione è finita: noi diciamo che sarà passata davvero quando cominceranno le assunzioni, altrimenti si guardano troppo gli indicatori ma non la vita reale delle aziende».

e.romano

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