Commessa travolta al Fox Town “Colpa del buio e degli abiti scuri”

VENEGONO SUPERIORE Scarsa illuminazione e abiti scuri che ne hanno reso difficile l’individuazione. Sono queste alcune concause dell’investimento costato la vita a Mariangela Parisi, 42enne di Venegono Superiore, falciata da due auto lo scorso 5 gennaio in via Penate a Mendrisio. Anche perché il tempo intercorso fra il momento in cui la commessa del Fox Town  entrò nella visuale dell’automobilista e l’impatto con la prima vettura fu brevissimo.
Si tratta dei dettagli che emergono dalla perizia tecnica sull’incidente

effettuata dall’espero Massimo Dalessi. In base alle analisi condotte dal perito incaricato di accertare eventuali responsabilità, inoltre, sembra escluso che l’uomo, un 36enne del Mendrisiotto,  al volante della Renault che investì per prima la donna stesse procedendo a una velocità superiore al limite di 50 km/h. Sull’incidente mortale, infatti, il Ministero pubblico ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo affidata alla procuratrice Marisa Alfier. E gran parte del caso si basa proprio sulla ricostruzione dell’investimento portata avanti dal perito della procura il cui referto è arrivato nei giorni scorsi. All’interno anche una ricostruzione elaborata al computer che si fonda sul racconto degli automobilisti coinvolti, sulle condizioni ambientali, compreso il buio, e sui rilievi eseguiti dagli specialisti della polizia scientifica. Il quadro descrive così di quel martedì 5 gennaio quando, verso le 19, Mariangela Parisi si stava dirigendo verso il parcheggio vicino alla ditta Solis per salire in auto e rincasare. Indossava abiti scuri e mentre attraversava via Penate, fuori dalle strisce pedonali, fu urtata una prima volta da una Renault, che circolava in direzione di Rancate. Urto che sbalzò la commessa sulla corsia opposta dove fu travolta da una seconda auto, una Suzuki con al volante una donna di 34 anni del Varesotto. Stando alla conclusioni così il primo automobilista che urtò Mariangela l’avrebbe vista solo all’ultimo e la donna al volante della Suzuki si ritrovò la donna scaraventata addosso senza avere alcuna possibilità di reazione. Ora però le parti coinvolte nella vicenda possono chiedere delucidazioni peritali e porre a loro volta alcuni interrogativi. Torna così nel mirino, come dopo l’incidente, la pericolosità della strada. Accusa sempre respinta però dal Comune di Mendrisio che, in ogni caso, alcuni mesi dopo l’incidente, aveva apportato alcune modifiche. Su tutte un nuovo passaggio pedonale ad ovest del cavalcavia con illuminazione a fascio e barriere munite di catarifrangente lungo il viadotto di via Penate per impedire l’attraversamento.

b.melazzini

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