Il tricolore mette d’accordo persino il Pd e “Azione giovani”

MALNATE Uno sventolìo di bandiere, 150 palloncini che hanno preso il volo librati in aria, e in sottofondo l’inno di Mameli. Un centinaio di persone ha preso parte ieri mattina alla manifestazione pro tricolore. Un presidio pacifico durato un paio d’ore, al quale hanno partecipato diversi partiti: dal Pd, a Italia dei Valori, passando per il Pdl. Guidati dal vicesindaco Mario Barel, erano c’erano tutti i consiglieri comunali e gli assessori del Pdl. Al tricolore è

riuscito persino il miracolo di mettere d’accordo, almeno per una volta, il centrosinistra e i militanti della vecchia An, tra cui anche il consigliere comunale di Varese Stefano Clerici e i ragazzi di “Azione giovani”. Un attacco multilaterale contro l’assessore leghista Barbara Mingardi che aveva pubblicato su Facebook commenti poco eleganti sul tricolore. Da quel momento si è scatenata una bagarre che rischia di spaccare la maggioranza. Il balletto delle dimissioni della Mingardi, prima offerte al sindaco e poi ritirate, sono solo l’ultimo capitolo di una sceneggiata, questa sì, tutta italiana. Per dare manforte al tricolore sbiadito ieri mattina si sono presentati davanti al cancello del municipio molti dei pezzi da novanta del Pd: «In Italia – dice il senatore, Paolo Rossi – c’è una Lega con i suoi ministri che giurano fedeltà alla Costituzione e al tricolore, e un’altra fatta di gente che dice che il tricolore non lo metterebbero neanche in bagno. Sono incongruenti». Il Pd chiede la testa della Mingardi: «Mi sembra corretto – afferma il consigliere regionale, Stefano Tosi – che l’assessore dia le dimissioni». Su questo punto per il Pd non ci sono dubbi: «Ci aspettiamo – conferma Eugenio Paganini, capogruppo del Pd malnatese – che la Mingardi se ne vada e che il sindaco faccia chiarezza». Sul tricolore offeso Barel è chiaro: «E’ un problema di coscienza, l’auspicio è che ci si renda conto che il problema è una questione personale e non di partito. La questione deve essere riportata nella dimensione personale. Mi auguro che prevalga il buonsenso per il bene di Malnate e dei malnatesi che ci hanno dato fiducia». Se ne riparlerà domani, quando a Malnate farà visita il segretario provinciale del Carroccio, Stefano Candiani: «Le valutazioni – puntualizza il coordinatore provinciale del Carroccio – andranno fatte solo dopo l’incontro». Anche Max Ferrari, rientrato nella Lega, sta con la Mingardi: «Deve restare al suo posto: ha la mia solidarietà totale e incondizionata».

e.romano

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