“La sparatoria a Castellanza? E’ figlia dell’incuria dilagante”

CASTELLANZA La scena da far west che si è consumata lunedì sera in via Col di Lana, nei pressi di piazza San Bernardo, con undici bossoli sparati per strada di fronte ad un bar affollato di avventori da parte di quattro o cinque uomini, è un campanello d’allarme già annunciato da tempo. E’ quanto sostiene Maria Grazia Ponti, capogruppo di «Impegno per la città»: «La sicurezza di Castellanza, tanto sbandierata dall’Amministrazione – afferma – non è poi tale.

I vigili di quartiere di fatto non esistono e in città, e in particolare in piazza San Bernardo, domina l’incuria assoluta; lo si vede dagli arredi urbani, dalle bande che si ritrovano e dalle siringhe che si rinvengono sotto i portici. Noi abbiamo proposto una serie di interrogazioni sugli episodi di vandalismo che si registrano in quella zona, ma l’Amministrazione ha sempre risposto che la situazione è sotto controllo. Invece, ed è un dato di fatto, non è così. Episodi del genere non si verificano se non c’è terreno fertile». In merito alle telecamere, la capogruppo dichiara: «Servono fino ad un certo punto. Ciò che è necessario è invece la presenza costante sul territorio, in ottica preventiva, delle forze dell’ordine. Bisogna intervenire: la gente inizia a sentirsi preoccupata».
«Fa molto di più un vigile urbano che gira in divisa – queste le parole di Lidia Zaffaroni, capogruppo di «Insieme per Castellanza» – A chi vuole commettere un reato non interessa se ci sia o meno una telecamera». Per il consigliere è un caso che l’episodio si sia verificato nei pressi di piazza San Bernardo: «Probabilmente in quella zona gli autori della sparatoria potevano nascondersi meglio: se il fatto fosse avvenuto in altre parti della città, dove dopo le otto di sera non c’è in giro più nessuno, avrebbero attirato maggiormente l’attenzione».
Intanto da lunedì sera Castellanza è una città blindata, sotto strettissima sorveglianza dai carabinieri. Sette, otto pattuglie sorvegliano costantemente il territorio con controlli su auto e persone e, in particolare, piazza San Bernardo dove lunedì sera è andata in scena la sparatoria. La caccia ai responsabili di un fatto che solo per miracolo non si è trasformato in tragedia continua su tutto il territorio. I protagonisti sarebbero originari dell’Europa dell’Est, probabilmente albanesi, quasi certamente con precedenti alle spalle. La fortuna sinora li ha aiutati: nessun residente nella zona li ha mai notati prima, non sono volti conosciuti almeno per la piazza trasformata in una sfida Ok Corral, e l’unica telecamera presente non avrebbe ripreso immagini utili ad un’identificazione certa dei protagonisti della sparatoria. I militari attendono ora i riscontri degli esami balistici sui bossoli recuperati, mentre qualche traccia potrebbe emergere dalle fotosegnalazioni di criminali con procedenti. Nessuna traccia, per ora, nemmeno dell’Alfa 147 nera utilizzata da uno dei protagonisti del fatto per fuggire. Le indagini non trascurano nulla: i militari stanno setacciando gli ambienti dello spaccio, della prostituzione e tutti gli ambiti riconducibili alla microcriminalità. Della zona e non solo.
Simona Carnaghi
Mariagiulia Porrello

f.artina

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