Mosca, 28 set. (Apcom-Nuova Europa) – Il decreto presidenziale per le sue dimissioni è stato inviato da Pechino, dove il presidente Dmitri Medvedev si trova in visita ufficiale, direttamente al posto di lavoro occupato da 18 anni. Yury Luzhkov, il potentissimo sindaco di Mosca, è stato sollevato dal suo incarico per ordine del capo del Cremlino, che precisa di avere “perso la la fiducia” nel primo cittadino della capitale. Dopo aver ribadito ieri che non si sarebbe fatto da parte spontaneamente, Luzkhov è arrivato oggi al municipio come al solito, e i suoi collaboratori gli hanno consegnato l’ukaze.
Il decreto presidenziale pone fine a un regno lunghissimo e per tanto tempo incontrastato, iniziato nel 1992. A fine anni novanta il sindaco oggi 74enne sembrava avere addirittura qualche chance per la successione a Boris Eltsin, poi arrivò Vladimir Putin e la questione venne frettolosamente archiviata. Accusato di corruzione (e su questo concorda il 56% dei cittadini di Mosca) e di curarsi sempre meno dei problemi dei cittadini, il sindaco se ne va in un momento di calo di popolarità, ma un 52% di moscoviti spera ancora che possa tornare al suo posto, secondo un sondaggio del centro Levada.
Per ora l’interim è affidato al primo vice, Vladimir Resin, ma Russia Unita ha già fatto sapere che sta valutando “proposte” per la nomina del successore.
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Orm
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