Elezioni, si profila “hung Parliament” in Australia


Sydney, 21 ago. (Apcom)
– Evidentemente, lo “hung Parliament” va
di moda nella stagione elettorale dell’ex Impero britannico: dopo la nascita della coalizione Lib-Con in Gran Bretagna, anche l’Australia si avvia ad avere la prima Camera bassa senza maggioranza assoluta dal 1940 ad oggi, con circa tre quarti del voto scrutinato.

La coalizione fra Conservatori e Liberali guidata da Tony Abbott ha raccolto finora 72 seggi, con le proiezioni della televisione di Stato Abc che gliene assegnano un altro; i Laburisti del Primo ministro uscente Julia Gillard ne hanno 70 e possono aspirare ad altri due deputati: nessuno dei due schieramenti pertanto è in grado di raggiungere i 76 seggi necessari per la maggioranza; per la seconda volta i Verdi eleggono un deputato, mentre altri quattro sono indipendenti.

Dando per scontato che Gillard possa arruolare anche il rappresentante ecologista, ago della bilancia saranno gli indipendenti: si tratta di tre ex membri del Partito Nazionale (tradizionalmente conservatore) e di un ex funzionario dell’intelligence, dimessosi a causa delle polemiche sulla guerra in Iraq: almeno due di loro sembrerebbero più disposti a schierarsi dalla parte dei laburisti, ma nessuno si è ancora pronunciato in merito ad una eventuale scelta.

Comunque vada, la coalizione che uscirà dai negoziati delle prossime settimane con l’incarico non potrà evitare un mandato segnato dall’incertezza e l’instabilità, secondo gli analisti.
I risultati definitivi peraltro potrebbero non essere noti per diversi giorni, anche a causa degli 1,8 milioni di voti – in gran parte postali – emessi prima della giornata elettorale, e che saranno contati per ultimi.

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