Il ministro Fazio: «Mi vaccino anche io»

È rimasto molto colpito dal lavoro di ricerca dell’Istituto Mario Negri e in particolare sul progetto che mette in rete le terapie intensive degli ospedali italiani, tanto da aver chiesto di metterlo a servizio del Ministero come rilevazione epidemiologica. Nella giornata di lunedì 27 settembre il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha visitato il Centro Negri.

Durante l’incontro Fazio ha preannunciato, in collaborazione con il ministro dell’Istruzione Gelmini, una riforma delle scuole di specialità per i medici delle sale parto, come ostetrici e anestesisti, ma anche una «mappa» di queste scuole, per identificare la disponibilità dei punti parto in Italia. L’intesa tra i due ministeri è stata voluta per fare fronte, anche dal punto di vista della formazione dei medici, al recente moltiplicarsi di denunce in sala parto: «Ed entro una quindicina di giorni –

ha detto Fazio – rivedremo i criteri per le scuole di specialità in anestesiologia per quanto riguarda il parto indolore. Lo stesso verrà fatto per le scuole di specialità in ostetricia, dove ad oggi non ci sono criteri assolutamente definiti: da un lato è realmente necessario stabilire quanti parti deve eseguire uno specialista per definire il parto sicuro; dall’altro serve identificare la disponibilità di punti parto in modo preciso, identificandoli le scuole di specialità anche da un punto di vista fisico. Credo che questi punti vadano affrontati subito per migliorare una situazione che però è già buona, perchè i medici italiani sono tra i migliori del mondo».

Un commento anche sul testamento biologico – «a breve se ne discuterà» ha detto -, e sulla ricerca che, secondo Fazio «sta bene, anche se sono necessari maggiori legami con l’Università». Poi una battuta sui medici di base: «Il futuro è l’associazionismo – ha commentato -, per coprire le esigenze dei malati».

Inoltre il ministro Fazio ha parlato dell’avvio dal 1° ottobre della campagna di vaccinazione contro l’influenza: «Per la prima volta mi vaccinerò anche io» spiegando che, da quest’anno, avendo raggiunto i 65 anni di età rientra nelle categorie considerate a rischio. A fargli compagnia anche il farmacologo Silvio Garattini, direttore e fondatore del Mario Negri: «Bisogna fare in modo che vengano vaccinati coloro che sono ad alto rischio, ma al tempo stesso bisogna operare perchè dove ci sono le sorgenti dei virus ci sia un’attività di bonifica» ha spiegato Garattini.

fa.tinaglia

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