Usa; Obama all’Iran: superiamo trent’anni di conflitti


Washington, 20 mar. (Apcom)
– Il presidente statunitense Barack Obama ha preso l’iniziativa storica di indirizzarsi direttamente ai leader iraniani e ha loro offerto di superare trenta anni di conflitti, in un messaggio diffuso stanotte per il capodanno iraniano.

Vorrei parlare direttamente al popolo e ai dirigenti della repubblica islamica di Iran” dice Obama nel messaggio, in un gesto la cui ripercussione si annuncia considerevole.

Obama in effetti ha rotto con la pratica ufficiale di indirizzare felicitazioni al popolo iraniano in occasione della grande festa di Noroux, e ha associato il regime islamico nei destinatari del suo messaggio per offrire la prospettiva di un “avvenire in cui gli antichi dissensi sono superati”, quei dissensi che spesso hanno fatto temere la guerra.

Tuttavia, nel video sottotitolato in farsi (la lingua iraniana), Obama dice che, se la sua amministrazione è decisa a “cercare un dialogo onesto e fondato sul mutuo rispetto”, anche il regime iraniano ha una “scelta” da fare. Senza parlare esplicitamente del sostegno al terrorismo o della ricerca dell’arma nucleare di cui gli Stati Uniti accusano l’iran da anni, Obama dice che la repubblica islamica non acquisterà il rango internazionale che le spetta “attraverso il terrorismo nè attraverso le armi”.

Le parole di Obama non costituiscono non di meno il riconoscimento del regime islamico come interlocutore possibile per il governo statunitense, poichè i due paesi non hanno relazioni diplomatiche dal 1980. L’intervento militare rimane una opzione che i presidenti statunitensi si riservano per impedire all’Iran di avere l’arma nucleare. Gli interessi statunitensi e iraniani si sono scontrati frontalmente nel corso degli ultimi anni in Medio Oriente o nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Promettendo una “diplomazia che tratta la totalità dei problemi”, Obama mantiene una delle sue grandi promesse, quella di rendere possibile il dialogo con gli avversari degli Stati Uniti, con l’Iran al primo posto tra essi, e di rompere con la diplomazia del suo predecessore George W. Bush, che aveva classificato l’Iran tra i paesi dell’asse del male.

(fonte Afp)

Ard

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