Uccisa e buttata nel Ticino Arrestato il fidanzato

SOMMA LOMBARDO L’ha uccisa con un colpo solo alla testa sparato con la pistola d’ordinanza. Simona Melchionda, 25 anni di Oleggio, è morta la sera del 6 giugno, uccisa dall’ex fidanzato Luca Sainaghi, 28 anni, carabiniere in servizio proprio nel centro novarese. Il corpo della ragazza è stato ripescato oggi dalle acque del Ticino in località Baraggia di San Giorgio di Pombia. Sul posto anche i vigili del fuoco di Somma Lombardo: in quel punto i confini regionali segnati dal fiume sono labilissimi.

/>Sainaghi è crollato nella notte fra venerdì e sabato: «L’ho uccisa io», ha confessato ai militari di Novara che dal 6 giugno, cioè dalla notte della scomparsa di Simona, indagavano sul giallo seguendo anche le indicazioni dei genitori della giovane. La madre e il padre di Simona avevano infatti assistito nel tardo pomeriggio del 6 giugno a una lite furibonda che la ragazza aveva avuto con l’ex al telefono. Simona gridava e, alle 23.30, uscendo di casa con la Fiat Punto a tre porte rossa prestatale dalla madre, aveva annunciato di andare ad un incontro chiarificatore con il 28enne.
Alle 2.25 del 7 giugno la madre di Simona ha ricevuto un sms dal cellulare della figlia: «Dormo fuori». Poi il silenzio più assoluto: da quel momento il telefonino della giovane è rimasto sempre spento. A mandare l’sms potrebbe essere stato lo stesso Sainaghi dopo aver ucciso Simona al culmine di una violenta lite avvenuta nell’auto di lei. Auto che, il giorno dopo la scomparsa, era stata ritrovata a Pombia, nelle vicinanze del ristorante «Voce del mare». I sospetti si erano immediatamente concentrati sull’ex fidanzato della giovane che, sino all’ultimo, aveva continuato a negare: della scomparsa della 25enne lui diceva di non saperne nulla, come nulla sapeva di quell’ultimo presunto incontro. Alla fine, però, è crollato confessando e indicando il punto dove aveva nascosto il corpo.
Simona è stata gettata in acqua dopo lo sparo: il cadavere era intrappolato sotto una radice in mezzo all’ansa del fiume in località Baraggia. Sainaghi ha parlato anche del movente. Stando alla sua versione dei fatti, lui e la vittima avrebbero avuto una relazione: l’avrebbe troncata lui stesso, lo scorso inverno. Sainaghi aveva ritrovato la ex compagna che aspettava un figlio suo. Simona, però, non si sarebbe rassegnata premendo affinché lui lasciasse la compagna per tornare da lei.
I genitori della 25enne, invece, sostengono che fosse il carabiniere a perseguitare la ragazza assillandola perché tornasse da lui dopo la fine della loro storia.
Sainaghi è in carcere a Novara con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Comparirà davanti al gip nei prossimi giorni per l’interrogatorio di garanzia, mentre il magistrato titolare dell’inchiesta affiderà nelle prossime ore l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia.

e.romano

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