Fagnano Olona Cinque denunce e sanzioni per circa 183 mila euro: indagati il responsabile della sicurezza e i titolari di 4 imprese edili. Il blitz scattato nel primissimo pomeriggio di ieri in un cantiere di via Zara angolo via Marconi a Fagnano, raccoglie parecchi record.
Gli ispettori del lavoro in forza alla direzione provinciale del lavoro di Varese, i carabinieri del nucleo per la tutela del lavoro di Varese e del nucleo operativo radiomobile di Busto hanno apposto i sigilli al secondo cantiere per estensione e valore economico (preceduto solo da Malpensa) mai sequestrato in provincia di Varese. Un record drammatico: l’ammontare delle sanzioni la dice lunga sul cosa i militari e gli ispettori abbiano trovato dopo aver cinturato la zona in modo che nessuno potesse sfuggire ai controlli. L’area in questione è vasta quasi 20 mila metri quadrati: si tratta di un ex sito industriale convertito in residenziale dove dovrebbero sorgere decine di appartamenti tra palazzine e villette. L’astronomico valore del cantiere è di 11 milioni di euro. Con decine di ditte impegnate nella realizzazione.
Impegnate ma decisamente poco attente alla sicurezza: militari e ispettori hanno infatti constato gravissime violazioni alle vigenti normative in materia. In particolare le mancanze più gravi riguardano i lavori in altezza (sino a 10 metri con pericolo di morte certa in caso di caduta di un operaio) che hanno portato al riscontro della totale mancanza di ripari. Niente reti o corrimani, niente cavi in sospensione per gli operai. E quel che è peggio è che i ponteggi sono risultati essere assolutamente fuori norma.
Non c’era una legge rispettata: la posa era traballante, alcune strutture non erano ancorate alla parte muraria dell’edificio oppure erano “saldamente” cucite con banale fil di ferro (che non reggerebbe in caso di vento forte), non c’erano passerelle come previste dalle normative. E il cantiere è finito sotto sequestro preventivo: il pm titolare dell’inchiesta Luca Gaglio ha apposto i sigilli sino a quando tutto non sarà sistemato.
In sintesi gli operai (almeno una cinquantina risultati tutti in regola, sia italiani sia stranieri) potranno avere accesso all’area soltanto per eseguire tutti gli interventi di messa in sicurezza. Non si potrà ricominciare a costruire fino a che non saranno sistemati i ponteggi e la viabilità di cantiere. Una volta effettuati gli interventi torneranno gli ispettori che certificheranno la sicurezza del sito: solo allora i lavori potranno riprendere.
Al cantiere i militari sono arrivati dopo lunga indagine; con tanto di pedinamenti e appostamenti: sono escluse infiltrazioni mafiose nel sito. Il blitz, perfettamente riuscito, rende onore ai Patti per la sicurezza siglati lo scorso 2 dicembre tra la prefettura e i comuni di Varese, Busto e Gallarate. Un progetto che mira a salvare tante vite e a limitare il più possibile gli infortuni sul lavoro.
Simona Carnaghi
f.artina
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