PORTO CERESIO Li hanno addormentati per poter agire indisturbati e derubarli di tutto quello che avevano di prezioso. Con una sostanza che ha causato loro una forte intossicazione e malesseri che sono poi proseguiti per tutto il giorno successivo. Poi hanno frugato ovunque, rubando ogni cosa che fosse di valore, persino una busta con la cassa dell’associazione Canottieri di Porto Ceresio.
È quanto accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì nell’abitazione di Franco Vitella, presidente proprio della Canottieri ed ex vicesindaco del Comune.
A farne le spese, anche il giorno successivo tutte le conseguenze prodotte al loro organismo dalla sostanza anestetica comprese alcune difficoltà respiratorie, lui, la moglie e l’unico figlio presente in casa. Nemmeno il cane è stato risparmiato. Anche lui sedato con la misteriosa sostanza per evitare che abbaiando potesse richiamare l’attenzione di qualche vicino di casa.
Stando alla ricostruzione e in base a quanto riferito dalla famiglia ai parenti l’intrusione sarebbe avvenuta forzando una finestra con un trapano. Sicuramente dopo la mezzanotte di mercoledì perché fino a quell’ora la famiglia Vitella aveva ospiti in casa. Poi si sono messi a letto. Per risvegliarsi la mattina successiva in pessime condizioni. Da lì a poco la scoperta. A provocare il malessere è stata con ogni probabilità una sostanza anestetizzante utilizzata dai ladri. Spruzzata nel sonno contro la famiglia prima della razzia. Perché in casa i ladri hanno agito senza scrupoli. I cassetti sono stati aperti e il disordine lasciato non ha lasciato dubbi. Ad essere trafugata anche una busta con i soldi della Canottieri da utilizzare per l’acquisto di una nuova imbarcazione da mettere a disposizione del sodalizio sportivo. E nella stessa notte anche un’altra abitazione, sempre del centro storico, sarebbe stata presa di mira dai ladri.
Tra i primi ad accorrere, giovedì mattina, il sindaco di Porto Ceresio, Giorgio Ciancetti che, in qualità di medico, ha anche visitato e prestato le prime cure alla famiglia Vitella. Unanime in paese la condanna al gesto e la solidarietà manifestata alla famiglia. Ad agire, anche in base alle modalità, sarebbero stati dei professionisti. In grado di penetrare nell’abitazione senza svegliare la famiglia, sederne i componenti e poi agire indisturbati portando a termine il loro progetto criminoso.
Del caso si stanno occupando i carabinieri di Porto Ceresio che hanno prelevato dall’abitazione anche del materiale per le analisi scientifiche per risalire ai responsabili dell’incursione. Non ci sarebbero però impronte, altro particolare che spinge verso la pista di un colpo pianificato in ogni dettaglio e portato avanti senza curarsi delle possibile conseguenze. «La sola cosa positiva – spiegano i familiari – è che almeno non si sono svegliati. Altrimenti sarebbe potuto accadere di tutto».
b.melazzini
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